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Una delle ultime manifestazioni dei risparmiatori della Bpb

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“Sana e trasparente”. Mediocredito centrale immagina così la Banca popolare di Bari da qui al futuro. Parole utilizzate non a caso per l’istituto di credito pugliese nel piano industriale per i prossimi tre anni del gruppo legato a Invitalia. Un piano che prevede la crescita dei oltre 11 miliardi di euro entro il 2024, ma al tempo stesso l’accelerazione nel processo cosiddetto di derisking, vale a dire di riduzione dei crediti più a rischio arrivando a un coefficiente del 5,9 per cento, sempre nel medesimo periodo.

Un obiettivo generale del gruppo che interessa da vicino Bpb, travolta dagli scandali che hanno colpito risparmiatori e, soprattutto, piccoli investitori. Tra i punti individuati dal piano industriale si parla non a caso di «contrazione netta dei crediti verso le banche, per effetto della massiva riduzione della liquidità in eccesso, depositata nella Banca centrale europea» proprio da Banca Popolare di Bari e l’altro istituto di credito del gruppo, la Cassa di risparmio di orvieto.

La cifra individuata come obiettivo alla fine del triennio è 600 milioni di euro cui si aggiunge «la nuova raccolta finalizzata alla copertura dei fabbisogni strutturali». Il rafforzamento del gruppo passa da queste cifre per garantire solidità e nuova reputazione all’Istituto di credito, oltre che la rinnovata vicinanza alle attività produttive del territorio. Quest’ultima del resto rappresenta una delle finalità principali di Mediocredito centrale che per Bpb parla di «una banca retail sana e trasparente, rilevante per le comunità locali dei territori di elezione, orientata alle famiglie, alle micro, piccole e medie imprese, con iniziative tattiche di riduzione dell’eccesso di liquidità, di rifacimento dei processi core per aumentare l’attrattività su prodotti chiave; con iniziative strategiche di razionalizzazione delle partnership in essere con fabbriche prodotto, orientata alla condivisione del rischio di sviluppo commerciale e volta all’ampliamento della gamma prodotti».

Nel frattempo, però, rimangono i timori del presente, soprattutto quelle delle associazioni dei risparmiatori. Preoccupazioni esposte in settimana dai piccoli ex azionisti di AssoAzionistiBpB e Comitato Indipendente AzionistiBPB durante l’incontro con il senatore di Forza Italia Dario Damiani, soprattutto riguardo i conti economici della banca e per le forti perdite di bilancio attese per l’anno 2021 «in un anno in cui gran parte delle banche italiane hanno registrato invece grandi utili».

Nell’incontro col parlamentare non a caso sono tornati a chiedere «maggiore trasparenza e informative puntuali su una serie di operazioni immobiliari in corso (tra cui la vendita dell’edificio di piazza Massari a Bari) che inevitabilmente riducono il patrimonio della Banca e quindi quello dei soci».

Come annunciato da Damiani le associazioni saranno audite dalla commissione Finanze del Senato, mentre prosegue l’iter legislativo che mira a modificare e integrare la legge sui ristori e sugli indennizzi ai risparmiatori. Al momento il ddl «Modifica alla legge 30 dicembre 2018, n. 145, in materia di accesso al Fondo indennizzo risparmiatori» è assegnato per l’esame alla VI Commissione Finanze e Tesoro e l’iter inizierà proprio con l’audizione dei soggetti interessati.

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