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Ieri presidi Cgil in tutta la Puglia, qui a Lecce

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FISCHI a Nardò per Emiliano: il governatore pugliese, dopo l’assalto a Roma alla sede della Cgil da parte di chi manifestava contro il green pass, tra di loro anche esponenti di Forza Nuova, ieri, ha portato la solidarietà della Regione al sindacato. Ma quando si è presentato davanti alla camera del lavoro del comune salentino è stato contestato. Non gli è stato perdonato il sostegno durante le elezioni comunali al sindaco Pippi Mellone, simpatizzante di movimenti di estrema destra. Su invito della segretaria provinciale della Cgil di Lecce, Valentina Fragassi, Emiliano, dopo essere stato nella sede del sindacato a Lecce, si è recato a Nardò.

Qui ad accoglierlo, mentre si avvicinava al circolo con il pugno chiuso alzato sulle note di «Bandiera rossa», ha trovato fischi e contestazioni. Il presidente ha ribadito che «questa non è una città fascista» e, con riferimento a Mellone, ha sottolineato che «chi vuole stare con me, deve incarnare i valori dell’antifascismo». «Non ho esitato a venire qui – ha detto Emiliano rispondendo ai contestatori – per affrontare i nodi e ritrovare il dialogo e per ribadire che la Regione Puglia si unisce alla voce del Pd nazionale sulla richiesta di scioglimento delle forze neofasciste CasaPound e Forza Nuova».

Mellone su facebook ha scritto un post di «condanna» dei fatti di Roma e di «piena solidarietà alla Cgil», spiegando che «la violenza non può mai essere tollerata, giustificata o assolta». «La posizione che tutti dobbiamo assumere è questa – ha detto Emiliano – Forza nuova e Casapound vanno sciolte perché sono organizzazioni neofasciste con le quali non si può più ragionare e bisogna assolutamente applicare le leggi. Da oggi comincia una mobilitazione istituzionale. La Regione Puglia chiederà prima al Consiglio regionale, poi al governo, poi al prefetto, al ministro degli Interni di agire con assoluta durezza applicando la legge esistente».

Emiliano nel ribadire che «siamo per i vaccini, noi siamo per spingere le persone a vaccinarsi, anche attraverso alcune regole severe» ha anche auspicato che il presidente Draghi prenda una posizione dopo che «giornalisti coraggiosissimi hanno provato con documenti e filmati alla mano che ci sono forze politiche che giocano su un doppio binario e persino forze politiche che fanno parte del governo in parte sono legate a questi gruppi. Questo governo ha avuto davanti agli occhi una rappresentazione di ciò che accadde in Italia nel ‘22, dì ciò che accadde a Bari alla Casa del lavoro, quando Di Vittorio e sua moglie la difesero con le armi in pugno dopo la marcia su Roma».

«Io farò di tutto per quelle che sono le mie energie – ha aggiunto – perché il governo prenda una decisione forte». Anche in Puglia sono stati centinaia i presidi organizzati davanti alle sedi della Cgil e delle Camere del Lavoro. Al grido «i fascismi non passeranno. Per sempre dalla parte della democrazia, della Costituzione, dell’antifascismo» e sulle note di «Bella ciao», la Cgil, con il sostegno di associazioni come Anpi, Libera e Fnsi, ha manifestato con bandiere e striscioni.

A Bari al presidio hanno partecipato parlamentari del Pd, rappresentanti della Regione e del Comune di Bari e attivisti e il segretario nazionale della federazione della Stampa, Raffaele Lorusso. «L’ignobile attacco fascista e squadrista alla sede della Cgil nazionale – ha dichiarato Pino Gesmundo, segretario generale Cgil Puglia – ha determinato una straordinaria risposta di mobilitazione civile e democratica».

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