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Ancora un bollettino pesante per la Puglia sul fronte Covid. I numeri di ieri parlano di 10 mila 805 i nuovi casi registrati in su un totale di 48 mila 726 tamponi effettuati. Il tasso di positività torna così a crescere in maniera esponenziale salendo al 22,17 per cento. Valore in lieve aumento rispetto allo stesso giorno della scorsa settimana quando raggiunse il 21,38 per cento con 12mila casi su circa 56mila test.
Anche il numero delle persone che hanno perso la vita a causa del Covi continua a preoccupare: nelle 24 ore precedenti sono state purtroppo dieci. Crescono gli attualmente positivi (116 mila 924 contro i 116.328 di lunedì), mentre i guariti dall’inizio della pandemia salgono a 778 mila 153. Le persone ricoverate in area medica sono invece 691 contro le 664 di lunedì. Stabili quelle in terapia intensiva, Sono 38.
I casi totali per provincia sono: a Bari 292 mila 683, Bat 84 mila 594, Brindisi 82 mila 645, Foggia, 136 mila 624, Lecce 178 mila 330, a Taranto 118 mila 746. I residenti fuori regione sono 6 mila 472 e quelli in definizione 2 mila 920. I nuovi positivi sono invece così distribuiti. Nel Barese rimane la maggioranza dei casi (3 mila 353), nella Bat: 768, in provincia di Brindisi: 979, provincia di Foggia: 1.358, in provincia di Lecce: 2 mila 838, nel Tarantino 1.431. Sono 47 invece i residenti fuori regione e 31 per provincia in via di definizione.
Nelle ultime 48 ore è risalito sino all’8 per cento il tasso di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive decondo l’ultimo aggiornamento dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), si è passati dal 6 per cento di domenica all’attuale 8 mentre nei reparti di Malattie infettive e pneumologia il tasso di occupazione è sopra soglia ma stabile ormai da sette giorni al 21 per cento, sei punti percentuali sopra la media nazionale, pari al 15. Sono 99 mila 457 i nuovi casi nelle prcenti 24 ore con un tasso di positività ai tamponi del 15,1 per cento in Italia. I morti salgono: 177, quasi raddoppiati rispetto ai 95 del giorno prima.
Le terapie intensive rimangono identiche 477 mentre aumentano i ricoveri nei reparti ordinari (+244 pazienti). Ma si contano anche 87 mila 297 nuovi dimessi che per la prima volta portano il totale dei guariti sopra quota 13 milioni da inizio pandemia. L’Italia fa i conti con i numeri della ‘sua’ pandemia mentre la Ue inziia a pensare a una quarta dose per i “fragili”.
Il ministro della Sanità Roberto Speranza, in uscita dal consiglio Ue della Salute, accelera. Parla della necessità in Europa di una «posizione univoca su tempi e fasce generazionali a cui somministrare la quarta dose» perché «scelte non omogenee nei diversi Paesi europei finiscono solo per disorientare e non aiutano le campagne vaccinali».
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