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È ancora il numero dei morti a destare preoccupazione del bollettino Covid diffuso ieri dalla Regione. Le persone che hanno perso la vita (è da chiarire se col Covid o per il Covid) sono state purtroppo 29. Una cifra enorme che fa comprendere quanto, nonostante i successo della campagna vaccinale, il virus possa essere pericoloso.
I positivi sono tendenzialmente in calo, con i 4 mila 269 nuovi casi segnalati dalla rilevazione su 32 mila 527 tamponi eseguiti, con un’incidenza pari al 13,12 per cento, quindi leggermente più bassa. Sono 89 mila 736 le persone attualmente positive, 722 quelle ricoverate in area non critica (giovedì erano 723), 62 in terapia intensiva (nel bollettino del giorno precedente erano 66).
Dall’inizio della pandemia sono 603 mila 495 le persone guarite e 7 mila 530 quelle che hanno perso la vita. La rilevazione dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, conferma l’andamento dei contagi riportato dalla Regione. Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica in tutto il territorio è infatti rimasto costante rispetto alla precedente rilevazione.
Segna infatti il 25 per cento, rimanendo comunque ben dieci punti sopra la soglia critica indicata dal Comitato tecnico scientifico del 15 che ha decretato due settimane fa il cambio di colore in zona gialla. Scende invece l’incidenza dell’occupazione dei posti letto in terapia intensiva. È al 12 per cento, comunque due punti sopra la soglia critica del 10 individuata dal Cts per la zona gialla.
L’incidenza degli interventi del 118 per casi Covid o sospetti tali è calata decisamente e segna il 6,7 per cento del totale, vale a dire 131 su 2 mila 203. I nuovi casi sono così ripartiti: in provincia di Bari, 1.120, nella Bat 358, nel Brindisino 395, in provincia di Foggia 630, nel Leccese 1.147, in provincia di Taranto 553. I residenti fuori regione sono 40, quelli in provincia in via di definizione 26.
Sul fronte delle vaccinazioni arrivano le notizie più confortanti. La Puglia resta in testa alla classifica nazionale per le dosi della fascia tra i 5 e gli 11 anni, con il 50,7 per cento, 15,6 punti sopra la media nazionale che invece è del 35,2 per cento. Il 40 per cento della fascia in età pediatrica ha già ricevuto la seconda dose.
La terza dose per l’intera popolazione pugliese dai 12 anni in su sale come copertura al 72 per cento, più 4,2 per cento rispetto alla media italiana. Gli over 50 che hanno ricevuto la terza dose salgono all’85 per cento, più 5,1 per cento rispetto alla media nazionale. I maggiori di 50 anni dell’intera popolazione pugliese che hanno ricevuto la terza dose salgono all’85 per cento (più 5,1 per cento della media nazionale).
La circolazione del virus rallenta anche nella settimana 7-13 febbraio nel territorio dell’Asl di Bari: 730,2 casi per 100mila abitanti. In calo del 26,4 per cento rispetto all’incidenza rilevata sette giorni prima (992,4). «Il nuovo monitoraggio – spiega il direttore generale Antonio Sanguedolce – conferma quindi una tendenza alla diminuzione dei casi che va avanti ormai da cinque settimane consecutive. Con circa 22mila dosi negli ultimi sette giorni – continua – la campagna ha totalizzato 2 milioni e 973 mila 329 somministrazioni».
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