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BARI – Mentre aumentano i comuni pugliesi che decidono per l’uso delle mascherine all’aperto nelle festività natalizie, con il sindaco di Foggia che ha siglato ieri la sua ordinanza – per cui dal 21 dicembre e fino al 9 gennaio oltre all’obbligo di indossare le mascherine c’è divieto di dj set e di consumare all’aperto alimenti e bevande, a esclusione dell’acqua, in qualsiasi contenitore, con la sola eccezione delle pertinenze dei pubblici esercizi – crescono di 14mila in una settimana le somministrazioni di prime dosi in Puglia.

Anche anche tra i più piccoli si registra un buon risultato con il 2,5% dei bimbi tra 5 e 11 anni che hanno ricevuto la prima dose (+0,5% rispetto alla media nazionale). Si tratta di numeri che da una parte confermano che si è compresa l’importanza di contrastare il virus con la campagna vaccinale, e dall’altra fanno intendere il desiderio di tornare quanto prima alla normalità.

GARAVAGLIA A LECCE – Anche il ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia, ha spiegato a Lecce, dove ha partecipato a un incontro all’Università, che «di un nuovo lockdown proprio non se ne parla. Già dare queste notizie è controproducente – ha rilevato – perché innesca un clima di sfiducia che è l’ultima cosa che serve non solo al turismo, ma a tutti». «Vorrei un bel Natale – ha evidenziato – un bel mesetto senza parlare di Covid». «È vero, c’è ancora questo maledetto Covid – ha evidenziato – però abbiamo imparato a conviverci. Ci mettiamo la mascherina, ci vacciniamo, teniamo le precauzioni e quindi, rispetto ad un anno fa quando eravamo Davvero chiusi in casa, oggi possiamo fare tutto, anche andare a sciare».

DATI NON VACCINATI – Da convincere sono soprattutto i più giovani. Il maggior numero di non vaccinati è concentrato nella fascia 30-49 anni: sono in tutto 124.726 anche se c’è stato un “recupero” di circa cinquemila persone rispetto alla settimana scorsa. Non si sono ancora vaccinati, inoltre: 56.156 pugliesi nella fascia tra 50 e 59 anni; 51.242 tra 20 e 29 anni, e 52.742 tra 12 e 18 anni. Anche in quest’ultima fascia, però, c’è stata un’accelerazione con circa tremila dosi.

DATI VACCINATI – La settimana scorsa, secondo il report del governo, sono state effettuate circa 14mila inoculazioni. I pugliesi over 12 non vaccinati sono passati da 324.031 a 310.456. Complessivamente nella regione 3.136.000 persone hanno ricevuto la prima dose, 2.915.830 hanno completato il ciclo primario, mentre 1.095.917 di pugliesi hanno ricevuto la terza dose. La copertura per la prima dose è all’88% (+2.1% rispetto alla media italiana), 82% per la seconda dose (+2.1% rispetto alla media italiana), e 31% per la terza dose (+3.1% rispetto alla media italiana).

IL BOLLETTINO – Nelle ultime 24 ore, intanto, su 14.744 test sono risultate positive al Covid 414 persone in Puglia, con un tasso di positività del 2,8%, in crescita rispetto al 2% di ieri. Quattro i morti registrati. Su un totale di 7.440 persone attualmente positive, 152 sono ricoverate in area non critica e 26 in terapia intensiva. I contagiati di ieri sono suddivisi così: 66 in provincia di Bari, 8 nella provincia Bat, 104 in provincia di Brindisi, 146 in provincia di Foggia, 82 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto, 3 residenti fuori regione e 2 in attesa di provincia di collocazione. Nella settimana scorsa, utilizzando le date di trasmissione, la media è stata di circa 523 positivi giornalieri rispetto ai 362 precedenti. È il dato più alto da sette mesi, dopo la settimana 8-14 maggio. Aggiornando le cifre al 20 dicembre l’incidenza settimanale è salita a 92,56 casi ogni 100mila abitanti, sopra la soglia di guardia di 50, ma lontana dal dato nazionale di 276.

La diffusione maggiore si registra in provincia di Brindisi dove in una settimana ci sono stati 131,6 casi ogni 100mila abitanti, seguita da Foggia (130,83), Bari (84,78), Lecce (80,63), Bat (73,80) e Taranto (68,26, terz’ultima in Italia). Ma nelle strutture sanitarie la pressione resta bassa, pari al 5 per cento in terapia intensiva e al 5 in area non critica. Simili i decessi in una settimana (23 rispetto a 20), ma crescono i guariti (1.912 contro i 1.484 della settimana precedente).

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