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Il governatore Michele Emiliano aveva assicurato che difficilmente i nuovi assunti sarebbero stati trasferiti dopo il passaggio da tempo determinato a tempo indeterminato. E che dopo la chiamata di tutti gli idonei del concorso, sarebbe stata avviata una nuova selezione, magari attraverso la nuova azienda “zero” dedita, sul modello veneto, alle sole funzioni amministrative distinte da quelle strettamente sanitarie. Ma i 566 infermieri vincitori dell’atteso concorso dello scorso anno vivono nell’incertezza più totale.

A conferma di ciò è arrivata giovedì la denuncia da parte degli ordini professionali provinciali e ieri la richiesta urgente di un’audizione sul tema in commissione Sanità del Consiglio regionale dell’assessore Rocco Palese, del direttore del dipartimento Salute Vito Montanaro, del presidente Emiliano, degli ordini professionali di Bari e delle organizzazioni sindacali da parte del Movimento 5 Stelle. A presentarla il capogruppo Marco Galante e il vicepresidente del Consiglio Regionale Cristian Casili.

Ciò che va chiarita è proprio la posizione sulle soluzioni possibili da parte di Palese, Emiliano e Montanaro. Posizioni che sembrerebbero in qualche modo divergere. Perché di mezzo c’è il concorso per la mobilità per altri 566 infermieri e la stabilizzazione di oltre un migliaio di altri professionisti per via della legge Madia. E la difficoltà nel rispondere alle esigenze dei vincitori del concorso dello scorso anno: avevano scelto al momento della presentazione della domanda di partecipazione una destinazione che ora rischia di non essere rispettata, anche perché l’Asl di Bari capofila è quella con maggiori disponibilità (160 posti) ma meno opzioni rispetto al fabbisogno. Ma intanto c’è da sbloccare le assunzioni e firmare i contratti.

«Da lunedì – spiegano i pentastellati – le Asl e le altre aziende ospedaliere, compresi gli istituti di ricerca avrebbero dovuto avviare le procedure di reclutamento. A oggi però gli infermieri attendono la chiamata dalle Asl di prima scelta o di assegnazione e nulla è accaduto nonostante il particolare momento storico contrassegnato da una evidente carenza di personale infermieristico». Nell’audizione i consiglieri chiedono di conoscere il numero di infermieri già titolari di rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato e quello dei vincitori che, invece, non risultano titolari di alcun rapporto con le aziende.

«Vogliamo capire – aggiungono – quali siano stati i criteri utilizzati in sede di attuazione degli strumenti di determinazione dell’indirizzo politico e, conseguentemente, come si sia arrivati alla scelta di privilegiare i vincitori già in servizio (a tempo determinato) presso le Asl, a potenziale danno dei vincitori che provengono da strutture sanitarie private o pubbliche di altre regioni». Domande che pone anche il presidente dell’Ordine degli infermieri di Bari, Saverio Andreula: «La Regione deve chiarire quali sono le risorse a diposizione e cosa intende fare sia con i vincitori che con gli idonei. Meritano tutti certezze».

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