Un cantiere
3 minuti per la letturaIl lungo elenco delle morti sul lavoro continua ad aumentare ogni giorno. Ieri in Puglia le vittime sono state due. Il primo, verso le 8 del mattino, è morto travolto da un tir sulla autostrada A14 Bologna-Taranto, all’altezza di San Severo. Si chiamava Pietro Vittoria, aveva 47 anni, era sposato e lavorava per la ditta Edil San Felice di Nola (Napoli). A investire il 47enne, originario di Maddaloni (Caserta), è stato un camionista brindisino che subito dopo aver travolto con il proprio mezzo l’operaio si è fermato per soccorrerlo.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche gli uomini dello Spesal per verificare la posizione lavorativa dell’operaio che – a quanto si apprende – risulterebbe regolarmente assunto.
Le indagini sono affidate agli uomini delle polizia stradale e coordinate dalla pm della procura di Foggia, Oriana Tantimonaco. Ad allungare nelle stesse ore l’elenco delle morti bianche è stato l’incidente fatale per un muratore di 42 anni di di Mesagne (Brindisi), 42enne, Benito Branca, titolare di una ditta individuale.
L’uomo si trovava sul marciapiede dinanzi alla palazzina che stava ristrutturando, quando gli sono crollati addosso l’impalcatura, il balcone e parte del solaio. Le persone che erano presenti hanno cominciato subito a scavare tra le macerie a mani nude fino all’arrivo dei vigili del fuoco , ma l’uomo non ce l’ha fatta.
«Il lavoro dovrebbe essere il momento di realizzazione dell’individuo, mai causa di morte». Così il sindaco di Mesagne (Brindisi), Antonio Matarrelli ha commentato subito dopo l’incidente, la morte dell’operaio.
«L’atroce notizia della morte di un nostro giovane concittadino, suscita dolore e sgomento nella nostra comunità. Esprimo a nome di tutti i mesagnesi il cordoglio e la vicinanza alla sua famiglia e ai suoi colleghi – ha concluso il primo cittadino.
«Cosa occorre attendere perché dalla politica e dalle istituzioni arrivi un segnale forte di contrasto a questa strage quotidiana sui luoghi di lavoro? Un bollettino tragico che si compone giorno per giorno e reclama misure urgenti, non basta l’indignazione». Così ha commentato il segretario della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, dopo i due incidenti mortali sul lavoro avvenuti ieri in Puglia.
«Vogliamo risposte concrete, a partire dall’incremento del personale addetto ai controlli e penalizzazioni per imprese che non rispettano norme di sicurezza – dice Gesualdo, nella sua nota – E vorremmo che a fare questa battaglia con noi fossero quelle imprese sane che non fanno mera difesa corporativa di fronte a questa mattanza di uomini e donne. Come organizzazioni sindacali valuteremo quali azioni di mobilitazione mettere in campo – ha concluso.
Per la Cisl di Puglia «La situazione è inaccettabile e insostenibile nella nostra regione come in tutto il Paese. Adesso servono scelte e responsabilità, occorre la massima attenzione della Regione Puglia, dell’Inail, delle Asl e di tutte le Istituzioni che presidiano il territorio per intervenire ed invertire, una volta per sempre, questa vera e propria mattanza giornaliera». Sugli incidenti mortali di ieri sono intervenute anche le sigle nazionali. «Anche oggi è una giornata di lutto nei cantieri: un morto a Roma e due vittime in Puglia. Una scia di sangue che interessa tutto il Paese e sta assumendo proporzioni tragiche e intollerabili.
Lunedì il premier Draghi, incontrando i vertici di Cgil, Cisl, Uil, ha annunciato un giro di vite per porre fine a questo dramma: non si perda altro tempo e si mettano subito in pratica gli interventi previsti, non è più accettabile assistere alle stragi quotidiane nei cantieri e in tutti i luoghi di lavoro». Lo ha dichiarato Enzo Pelle, segretario generale Filca-Cisl, commentando gli incidenti di ieri.
«Stiamo riscontrando – ha rilevato – una crescita dell’età media delle vittime: questo fenomeno deve spingere il Governo a una riforma delle pensioni che preveda condizioni ancora più favorevoli per gli edili».
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