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L’ex senatore ed ex assessore regionale pugliese Salvatore Ruggeri, finito giovedì 7 luglio agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Procura di Lecce su presunte tangenti e favori in cambio di posti di lavoro e favori, sarebbe stato «capace di piegare ai suoi voleri l’azione amministrativa, come nel caso del Comune di Otranto, nel cui ambito si muove sfacciatamente con la massima disinvoltura come fosse in presenza di sua servitù, addirittura dettando ogni genere di direttiva come fossero tutti alle sue dirette dipendente». È quanto ha scritto la gip di Lecce, Simona Panzera, nelle 338 pagine di ordinanza cautelare notificata a Ruggeri e altre dieci persone.
«Le indagini – scrive la giudice – hanno disvelato un abile quanto spregiudicato sistema criminale che grazie alla scaltra regia di Ruggeri, che asserviva scelleratamente la sua pubblica funzione ad interessi lucrativi privatistici, permetteva a imprenditori “privilegiati” di vedere indebitamente amplificati i propri guadagni, ovvero di ottenere un collocamento lavorativo per i figli o ancora, nell’ottica di un personale tornaconto elettorale, permetteva a suoi futuri fiduciari l’indebito superamento di concorsi mediante falsificazione dei risultati».
La gip evidenzia «il potere pericolosamente pervasivo di cui fruisce Ruggeri, capace di infiltrarsi nei gangli di qualsiasi articolazione della pubblica amministrazione» e definisce “allarmante la capacità di Ruggeri di orientare efficacemente secondo i propri interessi, ovvero dei suoi ‘protetti’, persino l’azione dell’ente Regione Puglia, come nel caso della convenzione con il Panico di Tricase».
La giudice parla, poi, di “personalità delinquenziale» dell’ex senatore, «manifestata dalla naturale inclinazione alla più sfrontata inosservanza delle leggi», in «assenza di qualsivoglia rigurgito di moralità oltre che di legalità».
Sospeso il sindaco di Otranto
Intanto a Otranto il sindaco Pierpaolo Cariddi, anche lui tra gli indagati, è stato sospeso dal prefetto di Lecce, Maria Rosa Trio. Cariddi era stato sottoposto al divieto di dimora.
Per la stessa ragione sono stati sospesi dalla carica di consiglieri comunali anche Antonio Renna, 67 anni, consigliere ad Alliste (Lecce) e commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica Ugento Li Foggi e Arneo; e Massimiliano Romano, 52 anni, consigliere comunale a Matino (Lecce).
Per il sindaco di Scorrano, Mario Pendinelli, anch’egli indagato, non è stato disposto alcun provvedimento perché la legge Severino non viene applicata in relazione alla misura dell’obbligo di dimora al quale Pendinelli è stato sottoposto.
Si è dimesso il dg della Asl di Lecce
Sempre in seguito all’inchiesta, il direttore generale dell’Asl di Lecce, Rodolfo Rollo, si è dimesso. Rollo, 61 anni di Cavallino (Lecce), è accusato di corruzione. La Procura di Lecce nei suoi confronti ha avanzato richiesta di sospensione dell’incarico subordinata all’interrogatorio di garanzia.
La Giunta regionale pugliese nella giornata di ieri, preso atto delle dimissioni di Rollo, ha nominato con decorrenza immediata commissario straordinario della stessa Asl Stefano Rossi.
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