Profughi in fuga verso molte destinazioni europee. Oltre 1000 sono in Puglia
2 minuti per la letturaSecondo i dati aggiornati a giovedì 17 marzo sono stati attivati in Puglia 1.006 codici Stp (è il codice che viene attribuito agli stranieri non in regola con il permesso di soggiorno in occasione del loro primo accesso ad una struttura sanitaria) in favore degli ucraini in fuga dal loro paese.
Tanti, quindi, sono al momento i profughi accolti in Puglia, ma si tratta di una dato provvisorio.
Lo ha detto a margine di una conferenza stampa il governatore Michele Emiliano rispondendo ad una domanda su quanti ucraini fossero già stati accolti in Puglia. I codici Stp garantiscono l’assistenza sanitaria gratuita agli stranieri presenti temporaneamente sul territorio nazionale.
«Ci attendiamo arrivi molto rilevanti e importanti – ha aggiunto Emiliano.
Sempre in termini di accoglienza umanitaria, Action Aid è impegnata in un programma di sostegno economico a più di 500 famiglie per un totale in Polonia di 2,4 milioni e a Napoli, in Puglia e Calabria, grazie allo stretto rapporto con le comunità ucraine, lavora per dare il supporto necessario, aiuto nell’accoglienza e fornendo beni di prima necessità, aiuto legale e psicologico. Grazie al servizio di assistenza legale, l’obiettivo è di facilitare l’accesso ai servizi pubblici come quelli sanitari, l’inserimento lavorativo, abitativo e, per i bambini, scolastico.
Infine, verrà fornita mediazione linguistico-culturale e verranno realizzati corsi di italiano. Un ruolo centrale sarà svolto dalle comunità locali russofone già presenti nei territori, con cui ActionAid già collabora, che saranno coinvolte in prima persona nell’organizzazione delle attività di supporto e accoglienza.
«Lavoreremo anche con un’organizzazione di attiviste polacche per sostenere i profughi di altre nazionalità, soprattutto per garantire alle persone di origine africana, mediorientale e asiatica gli stessi diritti degli ucraini – si legge in una nota dell’organizzazione internazionale che precisa ancora – attualmente i bisogni più urgenti di chi fugge dal conflitto includono necessità di base come cibo, acqua, prodotti per l’igiene, in particolare assorbenti e pannolini per bambini, un riparo per proteggersi dalle temperature ancora rigide così come assistenza psicologica per i traumi appena subiti.
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