L’iniziativa delle scolaresche in piazza a Bitonto
3 minuti per la letturaI beni di prima necessità, indumenti, coperte, medicinali e tutto ciò che serve per portare aiuto e soccorso alla popolazione. Soprattutto ad anziani e bambini. Batte il cuore della Puglia per la guerra in Ucraina. Con una vera e propria gara di solidarietà che da ieri è iniziata in ogni angolo della regione.
Anche con qualche incongruenza che ha mandato in confusione i cittadini più generosi e desiderosi di dare un aiuto immediato. Il caso più emblematico a Bari dove via WhatsApp si è scatenata una sorta di catena umanitaria all’insegna di un messaggio arrivato sugli smartphone di centinaia di cittadini e firmato dall’associazione Italo Ucraina di Puglia e Basilicata: «Abbiamo aperto un punto di aiuto umanitario in via Carulli numero 67. Il carico partirà venerdì». Poco dopo sulla pagina Facebook ufficiale dell’associazione è comparso invece un altro avviso: «Il nostro punto di raccolta è in via Giulio Petroni 21/D».
Un messaggio che ha spaesato e insospettito diversi volontari e diversi gruppi di parrocchie e di famiglie: «Ma dove dobbiamo donare? Avete due punti per la raccolta?». Equivoco subito chiarito. «Il nostro unico punto di raccolta è quello di via Giulio Petroni.
L’iniziativa in via Carulli è di un privato cittadino ucraino, non nostra – ci spiega al telefono la presidente dell’associazione Italo Ucraina di Puglia e Basilicata Olena Balan Vernigora. «Stiamo ricevendo centinaia e centinaia di telefonate. Una valanga di offerte che gestiremo con il consolato generale di Napoli al fine di certificare tutta l’operazione e il trasporto della merce, diretta a Verona per poi arrivare in Ucraina».
Perché in una fase convulsa come questa è facile incappare in iniziative estemporanee e non autorizzate e che possono nascondere altre finalità. Quindi il consiglio resta sempre quello di verificare e di affidarsi ad associazioni ed enti certificati «Noi vogliamo mettere tutto in regola – dice ancora la presidente – per accertarci che le donazioni vadano dove devono arrivare.
La nostra sede principale è in via Fieramosca al Libertà ma è troppo piccola. Per questo raccoglieremo il tutto in un locale più grande in via Giulio Petroni, messo a disposizione da un commerciante». In questa sede arriveranno numerosi carichi anche dal resto della provincia. A Casamassima sono stati allestiti due punti di raccolta, in via Dante 38 e in via Verdi 5. La merce sarà poi presa in consegna dall’associazione Aserc Protezione Civile che si è offerta per il trasporto verso Bari. Sempre a Bari il Comune renderà nota oggi la lista dei farmaci da inviare a Kiev, concordata con Federfarma, assessorato al Welfare e consolato ucraino.
«Al fine – spiegano da Palazzo di Città – di coordinare meglio le donazioni dei medicinali chiesti dall’associazione Italo Ucraina». Numerose anche le parrocchie cittadine che in queste ore si stanno mobilitando invitando i fedeli a donare, soprattutto vestiti e prodotti per l’infanzia. Quella stessa infanzia scesa ieri sera in piazza Cavour a Bitonto. Un centinaio di famiglie con bambini, anche di nazionalità algerina, rumena e irachena, ha manifestato con cartelli, striscioni e lumini per invocare la pace.
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