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Nelle due foto il giovane ballerino barese bloccato sotto le bombe a Kiev

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Le esplosioni si sentono nitidamente, a intervalli precisi dal cielo piovono armi di distruzione. Giordano Signorile è rifugiato in un interrato dell’Accademia di danza in cui studia e lavora per diventare uno dei migliori ballerini del mondo. Il suo sogno da sempre, una questione di Dna: anche sua madre è stata una ballerina e oggi insegna. «La situazione è tragica, c’è tanto terrore. Cerchiamo di non entrare nel panico e stare calmi, ma sinceramente è davvero difficile quando si sentono bombardamenti ogni cinque minuti».

Giordano ha appena 19 anni, anche se per maturità potrebbe fare invidia ad un uomo attempato. E’ partito da Capurso, paese alle porte di Bari, e si è trasferito nella lontana Kiev per affinare la sua tecnica, confrontarsi con i migliori, crescere professionalmente e come persona. Mai, però, avrebbe pensato di ritrovarsi all’improvviso catapultato in una guerra. Il 19enne barese, giovane prodigio della danza, è bloccato nel dormitorio dell’Accademia in cui studia, con lui ci sono solamente un ragazzo e una ragazza cinesi.

Sono isolati nel quartiere Voskresenka, nelle vicinanze ci sono due importanti ospedali, forse anche per questo l’area viene risparmiata dai bombardamenti diretti. Ma basta volgere gli occhi a pochi chilometri di distanza per vedere le colonne di fumo nero e udire il frastuono delle bombe che cadono dal cielo. Nel silenzio assordante del coprifuoco, anche il cigolio dei carrarmati è amplificato.

«Nella mia zona – ci racconta il 19enne ballerino barese – per ora è tutto normale. Ma si sentono i bombardamenti, sono continui. Ovviamente c’è il coprifuoco e non si può uscire. Per fortuna non sono completamente solo, con me ci sono due amici cinesi, un ragazzo e una ragazza». Gli chiediamo se è riuscito a mettersi in contatto con l’ambasciata italiana: «Si – ci conferma – abbiamo contatti ma per ora non possono fare nulla. Ci stanno provando ma è difficile». Per ora «non abbiamo problemi sulle scorte alimentari», però con i bancomat orami fuori uso e gli scaffali dei supermercati vuoti non sa come potrebbe evolvere la situazione.

«E’ la cosa più spaventosa che abbia mai vissuto in vita mia», ripete. La sua pagina facebook è stata sommersa di messaggi da parte degli amici e di appelli affinché il governo italiano si muova per tirare fuori da quell’incubo Giordano. «Amo tanto l’Ucraina e abbiamo bisogno di pace, per favore fermate questa guerra», è il messaggio del 19enne barese. «Spero di tornare presto a casa…», scrive sulla sua pagina social.

Anche sua madre, sabato, ha postato un messaggio su facebook che è stato condiviso da centinaia di persone e ha fatto il giro del web: «Aiutatemi a tirar fuori mio figlio da questo inferno – ha scritto – vive a Kiev è solo, ha 19 anni. Muovetevi per piacere, Draghi hai promesso di evacuare gli italiani ma ancora niente. Non si può rischiare di morire per inseguire un sogno».

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