Flaminia Liso e Fabrizio Diterlizzi
2 minuti per la letturaVOLENDOLA prendere con filosofia, ogni viaggio di nozze che si rispetti è in fondo un’esperienza indimenticabile. Flaminia Liso e Fabrizio Diterlizzi concorderanno senz’altro: lei tranese, lui barlettano, si sono trovati al centro di una vicenda che riguarda complessivamente 33 italiani in vacanza alle Maldive. Tutti in quarantena, da tre giorni, nella splendida isola di Alimathà, una delle perle dell’arcipelago dell’Oceano Indiano: 11 sono risultati positivi al Covid, 22 negativi ai test ma bloccati in quanto loro contatti stretti.
Il tampone ha separato – per il momento – la giovane e bella coppia della Bat, convolata a nozze in agosto: Flaminia è stata contagiata, a differenza di Fabrizio, e ora i due si trovano in stanze diverse.
«Per tornare subito insieme, secondo le regole dei protocolli maldiviani, dovremmo osservare una quarantena di 28 giorni» ha spiegato la donna.
«Sono qui da più di una settimana: fisicamente mi sento bene a parte un pizzico di mal di gola; psicologicamente un po’ meno perché a prescindere dai comfort che la struttura garantisce non posso uscire né avere contatti con anima viva. Spero di essere sottoposta a un altro tampone il più presto di modo da poter rivedere mio marito e rientrare in Italia insieme a lui».
L’itinerario della luna di miele aveva toccato in precedenza gli Emirati Arabi Uniti, con una visita anche all’Expo di Dubai. La positività della giovane tranese è emersa nel corso dei test effettuati prima della partenza programmata per il Bel Paese.
La coppia ha voluto evidenziare l’importanza della sottoscrizione di un’adeguata copertura assicurativa con l’agenzia che ha curato l’organizzazione del viaggio: un passaggio fondamentale per restare tranquilli e non dover aggiungere al danno della vacanza praticamente interrotta la beffa del potenziale aggravio dei costi sulle spalle dei turisti.
I protocolli piuttosto rigidi delle autorità delle Maldive potrebbero costituire uno scoglio per il ricongiungimento tra marito e moglie: Flaminia ha espresso il timore che il prossimo tampone le possa essere effettuato addirittura a metà gennaio, a dispetto delle condizioni di salute che inducono a un certo ottimismo riguardo l’eventualità di negativizzarsi entro pochi giorni.
«Non abbiamo ancora interpellato il consolato italiano e confidiamo non ce ne sia bisogno» ha sottolineato la sposa tranese. Parenti e amici li attendono al ritorno di un’esperienza senza dubbio da raccontare, sperando in una rapida soluzione del caso.
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