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Una lunga carovana di tir “lumaca” ha attraversato la 16 bis, in direzione sud, nella tarda mattinata di ieri. Le manifestazioni organizzate dagli autotrasportatori della Bat e del barese, pacifiche e esplicite, si inseriscono nel quadro più complessivo di una protesta diffusa. Nel foggiano non sono mancati momenti di tensione. Un autotrasportatore che stava protestando nei pressi di Torremaggiore è stato accoltellato durante una lite con un automobilista. Le sue condizioni non sono gravi. L’automobilista facendo marcia indietro a un presidio ha rischiato di travolgere alcuni manifestanti. Di qui la zuffa e il ferimento. Sul posto è intervenuta la Polizia di Stato che ha bloccato l’automobilista.
La protesta in Puglia e in altre regioni, come hanno specificato i rappresentanti di categoria, tende ad ottenere riscontri nell’immediato. La già critica situazione generale del comparto è precipitata nelle ultime settimane, quando gli effetti dei forti rincari sui costi energetici hanno rivelato tutta la loro portata: il prezzo del pieno è lievitato anche di 200 euro in pochi giorni. E così, decine di mezzi pesanti hanno marciato a passo d’uomo sulla principale arteria della sesta provincia e del nord-barese, rallentando il traffico, senza però bloccarlo.
Al suono dei clacson di tir, camion e furgoni i manifestanti si sono mossi da uno degli svincoli di Barletta, attraversando la 16 bis fra Trani, Bisceglie e Molfetta. Non sono mancati, naturalmente, i disagi alla circolazione ma il convoglio, seguito dalle forze dell’ordine, ha abbandonato la strada extraurbana, ritenendo realizzato l’obiettivo: denunciare le condizioni di crisi profonda del settore.
E mentre la politica sembra essersi attivata per prestare ascolto alle istanze di migliaia di autisti dipendenti di aziende e “padroncini” (proprietari dei veicoli adibiti al trasporto merci), il fronte degli autotrasportatori appare sempre più compatto e deciso a portare avanti l’intenzione di incrociare le braccia ad oltranza fino a quando il prezzo dei carburanti e dei pedaggi autostradali non sarà stato in qualche modo calmierato o regolato.
I casi in cui è addirittura controproducente mettere in moto i camion per mettersi in viaggio e consegnare, sono innumerevoli: i referenti della categoria evidenziano come non si tratti più di ragionare su margini di guadagno troppo stretti ma si sia prodotto un paradosso per il quale accettare un ordine è insostenibile. Il sistema è saltato e le ripercussioni di questa grave lacerazione nel tessuto socioeconomico di Bat e barese sono facilmente immaginabili, considerate le esigenze di centinaia di aziende attive in particolare nell’alimentare e nei servizi.
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