Il traghetto in fiamme
4 minuti per la letturaL’inferno sulla nave è scoppiato nel cuore della notte ad una decina di miglia a nord della costa greca di Corfù: un incendio si è propagato alle 4.12 dai garage fino a devastare un intero traghetto “roro” della compagnia Grimaldi Lines, l’Euroferry Olympia, partito tre ore prima da Igoumenitsa e diretto a Brindisi. Dei 290 a bordo – 239 passeggeri e 51 membri dell’equipaggio – quasi tutti sono stati tratti in salvo, ma in serata si teme ancora per la sorte di 11 persone che mancano all’appello: tre di loro sono state però localizzate all’interno della nave. Otto quindi sono le persone di cui non si hanno notizie, sebbene risultassero nella lista di imbarco. Si tratta di cittadini bulgari, greci e un turco: nessun italiano, quindi, dei 64 imbarcati.
Due autotrasportatori, che a loro volta non figuravano tra i passeggeri salvati, sono stati invece raggiunti e portati in elicottero all’ospedale di Corfù. Ci sono poi altri dieci feriti, nove uomini e una donna: in sette sono stati ricoverati per problemi respiratori, ma non sembrerebbero versare in gravi condizioni, altri tre sono stati dimessi.
Le operazioni di salvataggio, lunghe e complicate, sono partite tempestivamente, grazie al fatto che una unità della Guardia di finanza italiana era poco distante, impegnata a rimorchiare un’altra motovedetta in avaria. Un intervento che ha salvato la vita nel giro di poche ore a 242 persone portate subito in salvo a Corfù. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è complimentato con il Corpo e ha espresso «Apprezzamento e riconoscenza all’equipaggio della motovedetta».
Le persone soccorse, in gran parte camionisti greci e bulgari, una volta giunte sull’isola greca hanno raccontato ai soccorritori le ore di angoscia trascorse a bordo. Quando le sirene hanno dato l’allarme, dormivano già tutti. Le urla dei passeggeri, tra cui c’erano anche dei bambini, hanno svegliato chi si trovava nelle cabine quando già il fumo era ben visibile e «Le fiamme altissime».
Qualcuno ha udito lo scoppio degli pneumatici dei tir merci provenire dalla pancia della Euroferry Olympia. Stando alle prime ricostruzioni, il rogo è partito proprio da una delle stive, il garage numero 3. I membri dell’equipaggio hanno messo subito in atto le procedure antincendio, senza però riuscire a domare le fiamme. Il comandante, all’alba, ha quindi disposto l’abbandono della nave. Mentre i passeggeri venivano fatti salire sulle scialuppe, è intervenuto il pattugliatore Monte Sperone della Guardia di finanza italiana, ed ha imbarcato e portato a Corfù 243 persone.
Con quelle soccorse dai greci, il numero complessivo dei salvati sale a 278 (uno dei quali non era inserito nella lista passeggeri).
Sul posto sono sopraggiunte le unità navali della Marina greca, e i vigli del fuoco per spegnere l’incendio, oltre a personale italiano delle Capitanerie di porto che garantisce supporto anche per prevenire la dispersione in mare di carburante con danni ambientali. In serata le operazioni di salvataggio erano ancora in corso. Le liste dei passeggeri sono state controllate e raffrontate più volte con gli elenchi delle persone identificate perché nell’arco della giornata si erano inseguite ipotesi varie sul numero dei dispersi.
La Grimaldi Lines, ha disposto subito la partenza da Ancona di nave Florencia, che stasera sarà a Corfù per imbarcare le persone salvate dal naufragio e portarle domattina a Brindisi. Prima, però, dovrà arrivare il nulla-osta delle autorità locali che stanno indagando sull’accaduto.
Un film già visto, poco più di sette anni fa. Nel dicembre del 2014 fu il traghetto Norman Atlantic ad andare a fuoco nel mare in tempesta: era partito da Igoumentisa ed era diretto da Ancona. Morirono in 31 a largo di Valona, alcuni perché caddero in mare durante i soccorsi. Una bufera di neve, scandì allora il rientro a Brindisi dei sopravvissuti. Stavolta, a non aggravare la tragedia, ci sono stati mare piatto e cielo terso.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA