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Antonio Parente e il logo di Apulia Film Commission

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Il direttore generale di Apulia Film Commission, Antonio Parente, è stato sospeso per dieci giorni. A prendere la decisione, all’unanimità, il consiglio di amministrazione, che ieri era stato parzialmente rinnovato dopo le dimissioni di tre membri la scorsa settimana.

Parente è accusato di aver aggredito verbalmente e fisicamente la presidente Simonetta Dellomonaco, durante una riunione. Aggressione che sarebbe avvenuta il 27 novembre scorso ma che Parente ha sempre negato di aver compiuto.

Durante il procedimento sono stati ascoltati alcuni testimoni che hanno parzialmente confermato l’episodio.

Immediata la reazione di Antonio Parente che, in un lungo post su Facebook, si difende: “non ho mai agito violenza nei confronti della Presidente di Apulia Film Commission, non lo avrei mai fatto, – scrive – non è la mia bussola, non è l’educazione che ho avuto in lascito dalla mia famiglia, né quello che ho acquisito ‘sul campo’ con l’esperienza”.

E ha aggiunto: “L’impegno contro la violenza sulle donne, come pratica ‘praticata’ e non come evocazione, presuppone dignità, correttezza e igiene del dibattito, ancor più in un dibattito pubblico”.

“C’è la mia verità – sottolinea Patente – e ci sono dei testimoni le cui dichiarazioni emergeranno nelle sedi opportune e davanti agli organi inquirenti”.

Parente, che ricorda di essere direttore dell’Apulia Film Commission da sei anni, afferma di avere un “rammarico grande e inconsolabile rammarico grade e inconsolabile: vedere infangata l’immagine di Apulia Film Commission che ha ‘portato’ la Puglia oltre i confini nazionali e ha reso il cinema motore della nostra industria culturale”.

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