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Adolescenti sempre più violenti, forse anche a causa della pandemia Covid-19 che li ha costretti a casa e a ridurre le relazioni sociali, e arresti e reati in aumento. Il report del Tribunale per i minorenni conferma che nel distretto di Bari il delinquere tra i più giovani è un fenomeno da non sottovalutare e che, anzi, rischia di dilagare, concedendo ai clan la possibilità di arruolare nuove leve per i loro affari sporchi. A cavallo tra il 2020 e il 2021, secondo i dati riportati nella relazione dell’anno giudiziario, i reati commessi dai minori sono stati 867 nel distretto della Corte di appello di Bari, che comprende anche le province Bat e Foggia, contro gli 843 dell’anno scorso.
«Nessuna iscrizione – si legge nella relazione – ha riguardato reati associativi di stampo mafioso, tuttavia sono stati ben quattro i procedimenti iscritti per il reato di omicidio volontario e tre per omicidio tentato. Tutti sono stati imputati a minori maschi e uno dei delitti tentati è stato commesso contro una donna». Stabili rispetto all’anno precedente i reati contro la libertà sessuale (17 iscrizioni) e di pedopornografia (19 iscrizioni). In diminuzione i reati predatori con percentuali diminuite del 17% quanto ai furti, del 20% quanto alle estorsioni, però sono aumentate le rapine con un incremento del 5% nell’ultimo anno. Diminuiti i reati in materia di sostanze stupefacenti (79 nel periodo di riferimento) con una diminuzione del 15% rispetto allo scorso anno. In controtendenza i reati informatici: le iscrizioni per accesso abusivo al sistema informatico sono 7 (1 solo nell’anno precedente).
«Sono aumentati – è scritto – quei reati caratterizzati dalla violenza nelle relazioni, probabilmente anche come conseguenza di un regime di vita che ha imposto costrizioni alle libertà di movimento, esaltando i dissidi e le occasioni di lite. Sono aumentati, del pari, i reati informatici». «Anche nei numeri del settore penale minorile – si legge nella relazione – è possibile comprendere l’incidenza che la pandemia ha avuto sull’individuazione e sul contrasto delle condotte criminali. I reati che ai fini della configurabilità richiedono un contatto diretto fra le persone e con le cose, sono diminuiti per la limitata circolazione delle persone».
E a compiere i reati sono quasi sempre minorenni italiani: «Un dato rilevabile – si legge ancora – è l’ascrivibilità a minori del nostro territorio dei reati con autore noto, mentre sono insignificanti le rubricazioni a carico di minori stranieri. Nonostante l’incremento di arrivi in varie comunità del distretto e di una circolazione che favorisce lo spostamento di minori irregolari anche al di là dei circuiti di accoglienza, può escludersi l’emergere di una delinquenza minorile straniera diffusa, che pure altrove trova riconoscimento in gang organizzate. Non sono stati segnalati episodi di radicalizzazione».
Il numero degli arresti è stato di 31 al quale si aggiungono 50 in esecuzione di misura cautelare richiesta dal pubblico ministero, per un totale di 81 a fronte dei 66 dello scorso anno. «L’incremento delle misure cautelari può rapportarsi direttamente all’incremento dei reati contro il patrimonio commessi con violenza alla persona», viene spiegato. I progetti di recupero hanno prodotto 3 revoche della messa alla prova dinanzi al Gup e 3 revoche dinanzi al giudice del dibattimento. «In tutti i casi – viene scritto – si trattava di esperimenti destinati al fallimento, da parte di minori che probabilmente li avevano accettati in modo poco convinto e strumentale».
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