L'incendio sulla Euroferry Olympia
1 minuto per la letturaBRINDISI – “Ho mandato un sms di addio a mia moglie. Ero convintissimo che la morte ci prendeva tutti”. È il racconto di un autotrasportatore superstite dell’incendio del traghetto Euroferry Olympia della Grimaldi nelle acque davanti a Corfù, tra l’Italia e la Grecia. L’uomo è sbarcato questa mattina al porto di Brindisi insieme ad altri autotrasportatori salvati dal rogo della nave.
“Ci hanno chiamato – ha raccontato Vittorio Padrevino parlando con i giornalisti che attendevano sul molo – ci hanno diviso in due gruppi e poi c’è stato l’abbandono nave. Ho pensato di morire, la morte l’abbiamo vista”.
“Qualcuno ha tentato di andare ai camion – ha aggiunto – per recuperare soldi, documenti, patenti. Non abbiamo più documenti, licenze comunitarie importanti. L’organizzazione è stata stupenda, sono stati bravissimi, ragazzi giovani molto in gamba”.
“Ogni settimana – ha detto ancora – faccio questa tratta, non avrei mai pensato una cosa del genere dobbiamo ringraziare Dio. Ho pianto, non so quanto ho pianto. Tutti abbiamo pianto – ha concluso – anche i più forti. Non vedo l’ora di tornare a casa. Noi italiani ci siamo ritrovati e dati forza”.
Al molo di Costa Morena del porto di Brindisi è sbarcata la nave Florencia della compagnia Grimaldi con 48 sopravvissuti, tra i quali una ventina di italiani.
RECUPERATO UN DISPERSO
Uno dei passeggeri dispersi a bordo dell’Euroferry Olympia è stato trovato vivo. Il superstite è stato avvistato a poppa della nave e ha preso contatto con i soccorritori.
“Per fortuna sono vivo”, le prime parole dette dal sopravvissuto. L’uomo, 21enne bielorusso, avrebbe anche detto ai soccorritori di aver sentito altre voci sul traghetto. Sarebbe in buona salute ed è stato portato in ospedale per controlli.
Le autorità sperano che il sopravvissuto possa dare informazioni sugli altri 11 dispersi che potrebbero essere prigioniere nel traghetto dal quale stamane usciva ancora un denso fumo.
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