X
<
>

Polizia di Stato

Share
2 minuti per la lettura

Le indagini della Polizia hanno ricostruito 45 furti tra la provincia di Bat e Foggia, realizzati dalla banda di ladri d’auto che usava parole in codice per identificare la refurtiva.


BARLETTA- «Porta le pizze», dice uno e subito l’altro uomo risponde «Due o tre?». «Quante ne hai, ne porti», risponde il primo uomo. Le “pizze”, per gli investigatori, sarebbe il nome in codice per identificare le auto da rubare. Alcuni furti sarebbero stati anche su commissione, anche solo per recuperare un pezzo di ricambio richiesto dal mercato nero. Sono alcuni dei dettagli emersi dalle attività tecniche di intercettazione dell’inchiesta che, nella giornata di oggi 28 giugno 2024, ha portato a 26 arresti, nelle province di Barletta Andria Trani e Foggia. L’indagine è condotta dagli agenti della Polizia di Stato e coordinata dalla Procura di Trani. 
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al furto, riciclaggio e ricettazione di autovetture. 
I casi ricostruiti dalla polizia sono 45, nelle due province, per un controvalore della refurtiva di 1,5 milioni di euro, soprattutto auto di grossa cilindrata. Secondo gli investigatori il sistema criminale era specializzato: le auto venivano rubate simultaneamente da diverse squadre che erano capaci di portare via fino a quattro veicoli per notte. Le vetture poi erano trasportate da persone incaricate presso autodemolitori compiacenti. Questi erano prevalentemente nella zona del Cerignolano (Foggia), dove venivano smontate per farne perdere definitivamente le tracce. Molti furti erano su commissione. 

«COMPAGINE DI LADRI D’AUTO QUELLE DI BAT E FOGGIA ALTAMENTE QUALIFICATA»

«Vedi se mi trovi un 3008 a faro normale», si legge in un’intercettazione tra due degli arrestati in cui l’altro chiede se lo vuole normale oppure «a led». Poi c’era il linguaggio in codice. «Porta le pizze», dice un indagato, a cui l’altro risponde «Due o tre?», per poi sentirsi dire «Quante ne hai, ne porti».
Per gli inquirenti si tratta di «una compagine criminale altamente qualificata». Sarebbero stati capace di sottrarre un’autovettura in uno o due minuti al massimo. E, per eludere gli interventi delle forze dell’ordine avrebbero usato come disturbatori di frequenze (jammer), bonifiche ambientali e telefoniche. I reati contestati sono avvenuti tra dicembre 2023 e maggio 2024.
Le indagini non si sono concluse. Sono, infatti, in corso delle verifiche su diversi autodemolitori per accertare la regolarità delle attività di smontaggio e rivendita di parti di auto usate. 

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE