Il messaggio lasciato alla volontaria che si prende cura dei gatti
3 minuti per la letturaTRANI – Venerdì notte era vivo e girava nella zona a sud di Trani, a Ponte Lama. Ventiquattro ore dopo le volontarie de “Il Collarino rosso” lo hanno trovato morto e sfigurato. «Non sappiamo cosa sia accaduto o cosa gli abbiano fatto, se sia stato investito o bastonato a morte, di sicuro è stato spostato da una parte all’altra della strada ed era un gattino di pochi mesi», racconta amareggiata la responsabile del gruppo di volontarie a Trani, Irene Carbonara. Lei, in 29 anni di questa attività, per strada, ad accudire colonie e curare gatti ammalati o feriti, ne ha viste e sopportate tante e anche la morte di quel gattino nero e bianco era stata anticipata da una minaccia, scritta su un cartello all’esterno di una villa della zona. Era un avvertimento a non continuare a portare croccantini, avvolto con cura nel cellophane, caso mai bagnandosi diventasse illeggibile.
«Nella nostra associazione – racconta Irene Carbonara – abbiamo tanti soci ma siamo in poche, una decina, a occuparci per strada dei gatti». Dopo quanto accaduto, gli altri felini della colonia sono stati tolti dalla strada. «Abbiamo paura che possano fargli del male, li teniamo a casa», dice. Ma così non si fisce per darla vinta a chi mal tollera la loro presenza e quella dei volontari? «E che facciamo, raccogliamo cadaveri?», risponde con molto realismo Carbonara. «Non abbiamo alternative – spiega – e di buono c’è che dopo avere raccontato sui social quello che è successo abbiamo avuto decine di richieste di adozione. Questo si rende davvero felici». È abituata a tutto la signora Irene.
«Non sono una ragazzina – dice – ho 68 anni e devo dire che le cose, nonostante tutto, ora vanno meglio di prima. Se ne parla, le persone reagiscono nel modo giusto». Quando lei ha cominciato, 29 anni fa, le condizioni erano diverse, per i gatti e per chi se ne occupava. Più volte ha subito intimidazioni. «Hanno anche tentato di investirmi e mi hanno minacciato con una pistola», racconta. Ha sempre denunciato ed è andata avanti, come un panzer e senza alcun timore.
Mentre racconta, risponde anche ai passanti che si fermano al mercatino di Natale che l’associazione ha allestito sotto i portici di corso Italia, perché serve denaro per accudire i gatti. Quelli dati in adozione sono tutti curati, sverminati e vaccinati, e poi c’è da sfamarli e somministrargli farmaci quando si ammalano. Sulla pagina facebook ci sono tutte le coordinate per sostenere l’associazione del “Collarino rosso”, che è presieduta dalla professoressa Diana Di Natale.
Ma, quasi a fare da contraltare al particolare momento di amarezza per quanto accaduto, è giunta anche una notizia particolarmente gradita per la storica “signora dei gatti”. Il 15 dicembre prossimo, Irene Carbonara riceverà dal sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, una particolare onorificenza, il “Sigillo della città”, in segno di gratitudine per l’opera che ha svolto e che continua a svolgere. «Quel giorno piangerò tutte le lacrime di questo mondo – cede per un attimo – per tutto quello che c’è dietro, la fatica, le critiche, l’esposizione continua, il dire sempre sì a tutti e non avere la comprensione di nessuno se una volta dici di no. Ma in quei momenti mi viene in mente la frase che mi ripeteva mia madre, ossia che non puoi fare del bene se non sopporti l’ingratitudine».
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