X
<
>

La statua di San Nicola, patrono della città di Bari, durante una festa degli anni scorsi

Share
3 minuti per la lettura

Il ritorno a una ritrovata normalità. Ma sullo sfondo restano le evoluzioni su due fronti: l’andamento della curva dei contagi Covid e i possibili sviluppi internazionali sul conflitto Russia-Ucraina. Circostanze che da qui a maggio potrebbero indurre a una riflessione o anche a un possibile ridimensionamento dell’evento. Valutazioni a parte, Bari ci riprova con la festa patronale di San Nicola. Dopo lo stop di due anni imposto dalla pandemia, il Comune ha riacceso la macchina organizzativa in vista della tradizionale tre giorni di maggio, 7, 8 e 9, per celebrare l’anniversario della traslazione delle reliquie del vescovo di Myra.

Da ieri è stato infatti pubblicato sul Mepa, il Mercato elettronico della pubblica amministrazione, il bando per l’ideazione e realizzazione del Corteo storico, la sfilata serale che con centinaia di figuranti dà inizio ai festeggiamenti in tutta la città. La procedura scelta è quella dell’accordo quadro da stipulare con un unico operatore economico con consolidata esperienza nel settore dell’organizzazione di eventi culturali, in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per un importo complessivo di 132mila euro (Iva inclusa). Con le proposte che potranno pervenire entro le ore 12 del 28 marzo, con aggiudicazione prevista il giorno successivo. L’operatore scelto dovrà garantire la diffusione dell’evento anche in modalità live streaming e su almeno un’emittente televisiva di rilievo regionale. Il tutto con annessa campagna di comunicazione tra materiale, brand e sito dedicato.

La festa si articolerà in tre momenti chiave. Si inizia il 6 maggio con una sorta di prologo tra i vicoli della città vecchia con performances artistiche, il coinvolgimento dei commercianti delle vie toccate dal corteo, la realizzazione di scenografie e postazioni in stile medievale, l’allestimento decorativo di balconi e corti, la presenza di figuranti, cantastorie, saltimbanchi, banditori. Il 7 maggio i due momenti clou, il tradizionale imbarco del quadro del santo dalla Baia San Giorgio per poi unirsi al corteo che in serata partirà dal Castello Svevo per attraversare corso Vittorio Emanuele e le vie del borgo antico, con tappa finale davanti alla Basilica.

La realizzazione del corteo, come da indicazione del Comune, prevede l’eventuale coinvolgimento di esperti di storia provenienti dal mondo accademico e universitario nonché degli operatori turistici e dell’agenzia regionale del turismo PugliaPromozione. Una festa che poi dovrà essere organizzata anche sul piano commerciale valutando ad esempio il ritorno delle bancarelle sul lungomare. Insomma, prove generali di normalità, anche se con le dovute precauzioni.

«Dopo due anni di sospensione e di difficoltà relative anche all’attualità, vogliamo favorire le tradizionali celebrazioni del mese di maggio con l’auspicio che il culto nicolaiano rievochi, accanto alla storia della traslazione delle reliquie di San Nicola, soprattutto i valori della pace, superando le ragioni del conflitto» dice l’assessore alla Cultura e al Turismo Ines Pierucci. «Al centro della storia di San Nicola, “difensore di chi è senza difensori”, eterno viandante, c’è la storia di un migrante che unisce le chiese a lungo divise, c’è il custode di una tradizione e di una cultura. Bari è la città di San Nicola, santo che unisce e non divide. Bari è città di pace».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE