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ALBEROBELLO – Venticinque anni. Tanto è trascorso da quel 6 dicembre 1996, quando la città dei trulli, Alberobello, è stata ufficialmente riconosciuta sito Unesco. E a un quarto di secolo dal riconoscimento sono state organizzate una serie di manifestazioni: il primo appuntamento si è tenuto ieri, in concomitanza con l’anniversario, al Museo del territorio, dove alle 18, è stata presentata “La leggenda della donna uccello”, una installazione di Nicola Genco curata dal direttore artistico dell’evento “Iconica Alberobello Unesco 25”, Francesco Carofiglio. La mostra è stata inaugurata dalla performance di Caterina Valente, con ingresso in piccoli gruppi di massimo 15 persone e con Green pass obbligatorio.

«Il riconoscimento Unesco ha sublimato l’essenza della nostra comunità – dice il sindaco Michele Longo – Alberobello è patrimonio dell’umanità, ma anche di umanità come amiamo sempre ripetere, perché il nostro impegno quotidiano è sempre stato e deve continuare ad essere quello di incarnare con comportamenti concreti i valori propri dell’Unesco: l’accoglienza, l’apertura al mondo, la pace, la fratellanza. Il riconoscimento Unesco – prosegue – è una responsabilità che avvertiamo in maniera molto forte. Vivere ad Alberobello e orientarne lo sviluppo ci spinge a dare sempre qualcosa in più proprio perché abbiamo gli occhi del mondo puntati su di noi. Questo riconoscimento non è solo un anniversario simbolico, è l’affermazione concreta di un modello identitario: i trulli rappresentano la nostra forza nel non arrendersi, la forza di una comunità operosa, volenterosa che, con pazienza, ha costruito una meraviglia unica al mondo di cui siamo ogni giorno fieri e orgogliosi».

Una meraviglia che, come da tradizione, oggi si accenderà di luci e di magia con il “Christmas lights”, le installazioni sui trulli curate da Engie e Unique Eventi. Addobbi per le vie del paese e in Coreggia in collaborazione con le ditte Centomani, Pisani e l’associazione Alberobello Lovers, che riunisce circa 50 commercianti della zona. Quest’anno prevarrà il biannco della purezza sulla zona Monti per illuminare il Natale con un messaggio di rinascita. E poi le proiezioni sul Belvedere e il Trullo Sovrano, gli addobbi per le strade, l’albero di Natale di 20 metri e la pista di ghiaccio in largo Martellotta, uno schiaccianoci luminoso di 8 metri, un chilometro di ghirlande, 500 palle colorate, 1500 lampadine.

«L’emergenza sanitaria anche quest’anno ha la priorità ed è importante rispettare e osservare tutti i decreti per il contenimento dell’epidemia e garantire quanto prima l’uscita da questo difficile momento – dice l’assessore al Turismo, al Patrimonio e alle Attività produttive, Antonella Ivone –. Ma la magia del Natale si accenderà come sempre tra i nostri trulli. L’anno scorso avevamo scelto la luce verde in segno di speranza, quest’anno ripartiamo dal bianco della purezza che è anche il colore della calce, tipico della nostra zona. Ringrazio, per questo, tutti i responsabili del Comune per il grande lavoro, i volontari del Ser, tutti i commercianti per la collaborazione, l’impegno, i sacrifici, la volontà. Il pensiero di tutta l’amministrazione va a loro, ai ristoratori e agli albergatori che in questi mesi non si sono mai arresi lavorando insieme per la ripartenza di tutto il nostro territorio».

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Alice Possidente

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