Il 27 aprile interrogatorio di garanzia per Domenico Vitto e Salvatore Colella; accanto la sede del Comune dove è stato nominato il Commissario
2 minuti per la letturaDopo l’arresto del sindaco e del vicesindaco di Polignano a Mare, Domenico Vitto e Salvatore Colella, è stata nominata commissario prefettizio Maria Stefania Fornaro, viceprefetta di Bari. Vitto e Colella, che si sottoporranno a interrogatorio di garanzia il prossimo 27 aprile, sono da ieri agli arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine della Procura di Bari su presunti appalti truccati al Comune di Polignano, del valore complessivo di 1,2 milioni di euro, per la riqualificazione del lungomare, la manutenzione di strade e verde pubblico, la ristrutturazione di immobili comunali.
Agli indagati sono stati contestati, a vario titolo, i reati di concorso in turbativa d’asta, falso ideologico e subappalto illecito per sei presunte gare truccate del valore complessivo di circa 1,2 milioni di euro, bandite tra il 2020 e il 2021.
Oltre ai due amministratori, la guardia di finanza ha arrestato tre dirigenti comunali e notificato la misura interdittiva a cinque imprenditori.
Questa attività di «Inquinamento delle gare», come l’hanno definita gli inquirenti, sarebbe stata fatta con falsi sorteggi dei presidenti delle commissioni di gara, affidamenti diretti sotto soglia e informazioni date a ditte «amiche» per modularne l’offerta.
In questo contesto, emerge dagli incartamenti «l’incontenibile, instancabile e onnipresente» figura del vicesindaco Colella, «che non perde occasione – si legge negli atti – per manifestare in tutta la sua drammaticità la concezione personalistica, se non addirittura proprietaria, della cosa pubblica. Egli è letteralmente circondato da una sorta di ‘cerchio magicò di imprenditori locali che sistematicamente favorisce in modo illecito, attraverso indebite e pressanti interferenze», finalizzate, secondo l’accusa, ad «accrescere il proprio consenso politico presso gli operatori economici del posto a lui fedeli, aggiudicatari di pubblici appalti in cambio del supporto fornito in campagna elettorale» ma anche di «lavori edili, manutenzioni stradali in un podere agricolo di proprietà, assunzioni clientelari».
Un «sistema illecito e deviato» scrive il gip Angelo Salerno nell’ordinanza di arresto, «cui ha preso parte attivamente anche il sindaco Vitto», il cui «atteggiamento è assimilabile a quello di Colella, nel considerare le procedure amministrative di proprio dominio, così da poter violare con indifferenza il dettato normativo, pilotando le nomine delle commissioni di gara e facendo nominare, previa falsa attestazione di sorteggi mai avvenuti, persone colluse, riscuotendo favori e alterando scientemente e volontariamente la regolarità dell’affidamento dei lavori pubblici, in favore di soggetti economici che lo sostenevano politicamente».
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