Michele Emiliano
2 minuti per la letturaAlcuni esponenti del Pd Bari e della Bat contestano il «metodo utilizzato nelle nomine» del mini rimpasto di giunta del governatore pugliese Emiliano.
BARI – Il mini rimpasto della giunta regionale pugliese vede tre l’ingresso di tre nuovi assessori. Ed, è un rimpasto quella della giunta guidata da Michele Emiliano che ha suscitato malumori, anche in una parte del Pd, e non solo tra i membri di Sinistra italiana. Alcuni esponenti del Pd, tra cui la presidente Dem della provincia di Bari, Elvira Tarsitano ha espresso dissesto.
RIMPASTO GIUNTA EMILIANO, LE CRITICHE DEL PD
«Nella mia vita personale e politica – scrive Tarsitano- ho sempre scelto di metterci la faccia, e così è giusto che faccia anche questa volta. Il Partito Democratico, incarnando il senso di democrazia, ha più volte affermato l’importanza delle scelte che partono dalla condivisione e dalla partecipazione, anche della base. Quanto stiamo vivendo negli ultimi giorni in Puglia racconta un’altra storia. Scelte e nomine, sia pur di alto profilo, che però mancano di quel senso di condivisione in un percorso che renda i nostri elettori orgogliosi e chiaro il nostro operato, con una visione generale di quello che vogliamo essere».
La presidente del Pd della provincia di Bari aggiunge anche: «Come possiamo accettare che le nomine siano fatte in solitudine senza una democratica condivisione. Tale scelta appare come un triste connubio tra meritocrazia e competizione che tanto ricorda il “darwinismo sociale” di spenseriana memoria, che non ha proprio motivo di esistere».
Quel che non si condivide, sostiene Elvira Tarsitano è «il metodo utilizzato nelle nomine in giunta».
PD DELLA BAT: «QUESTO RUOLO MORTIFICA IL TERRITORIO»
Anche il Pd della provincia Barletta-Andria-Trani con una nota stampa contestano le modalità di scelta degli assessori. «Il percorso con cui si è arrivati alla nomina ad assessora della consigliera Debora Ciliento – si legge da parte dei democratici di Bat -. Non appaia né un premio, né tantomeno un riconoscimento ad un territorio, ma quasi una scelta obbligata. Non è così che la Bat voleva un ruolo. Anzi, diciamo pure che questo ruolo mortifica il territorio, che da anni offre un contributo positivo, non solo con la presenza di suoi rappresentanti in consiglio regionale, ma anche con l’apporto dato al centrosinistra. Un contributo che andava valorizzato, non mortificato. Inutile nasconderlo, speravamo – concludono- in un percorso differente, soprattutto considerando il prezzo pagato per le vicende che hanno caratterizzato l’ultimo periodo».
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