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DOPO i 22 beneficiari del reddito di cittadinanza in servizio sui bus dell’Amtab per fare rispettare le norme anti Covid, al via il secondo progetto, questa volta attivato tra il Comune e la Procura della Repubblica. Dal prossimo 10 novembre, quarantadue percettori del reddito di cittadinanza, di cui ventotto donne, saranno impegnati in attività di ufficio a supporto della Procura. Ieri la presentazione del progetto alla presenza del sindaco Antonio Decaro e del procuratore Roberto Rossi.
«Si tratta di iniziative – ha commentato il sindaco Antonio Decaro – che da un lato ridanno dignità a donne e uomini da tempo fuori dal mercato del lavoro, e dall’altro restituiscono alla collettività dei benefici. Come sindaci abbiamo chiesto al governo di ascoltarci in vista di eventuali modifiche al Reddito di cittadinanza, di cui tanto si sta parlando in questi giorni, con particolare riferimento a possibili storture nell’applicazione della misura. Fin qui, devo dire che il Reddito di cittadinanza ha permesso a tante persone in difficoltà di poter avere un tetto sulla testa e di poter mettere un piatto in tavola».
A partire da martedì prossimo, quindi, i beneficiari, che saranno in servizio dalle 8 alle 16 ore settimanali in diversi uffici dove non vi siano atti coperti da segreto investigativo, coadiuveranno la struttura sia nella redazione di modulistica utile alle fasi del procedimento in sede dibattimentale, nella formazione di ruoli e calendari, sia nella sistemazione e catalogazione di atti, nella fotocopiatura e scannerizzazione dei documenti e nel trasferimento di fascicoli.
«Attraverso i progetti realizzati in passato – ha spiegato il procuratore Rossi – come i Cantieri di Cittadinanza e Red, le persone coinvolte hanno vissuto un’esperienza formativa e di contributo all’attività della Procura che si è rivelata molto positiva per tutti ed è per questo che abbiamo pensato a questo progetto che, dopo la sospensione dovuta alla pandemia, finalmente è pronto a partire. Credo che sentirsi utili all’interno di un contesto lavorativo sia fondamentale per restituire fiducia a quanti, disperati dopo tanti anni di inattività, magari non pensavano di poter avere un’altra opportunità. Lo dico alla luce dei risultati dei precedenti progetti – ha continuato Rossi – al termine dei quali sia il personale della Procura sia i beneficiari della misura erano al contempo soddisfatti per quanto realizzato e dispiaciuti di dover concludere la collaborazione, che si è rivelata inoltre molto utile all’utenza».
Un lavoro prezioso per tutti, anche in termini di riduzione dei tempi di attesa per il pubblico nel disbrigo di pratiche o nella ricezione dei fascicoli. La durata delle attività è fissata ad un anno. Entro pochi mesi, partiranno anche altri progetti: aumenteranno fino a 600 i beneficiari del reddito da utilizzare sui bus Amtab, altri saranno al servizio del Tribunale, del Consorzio della zona industriale, della Asl e di parrocchie e Arcidiocesi. Per un totale di ottanta tra enti pubblici, scuole e associazioni no profit. «Credo che questo sia il segnale più forte che possiamo dare – ha concluso il procuratore Rossi – proprio a chi approfitta delle leggi per commettere reati».
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