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L’assistenza dei volontari a un senza fissa dimora

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Un nuovo Piano strategico e operativo per il contrasto alla grave marginalità adulta e alle povertà estreme in città. Il documento, che contiene l’analisi del fenomeno secondo le caratteristiche con cui si manifesta a Bari, anche alla luce degli effetti della pandemia, è stato realizzato tenendo conto dei bisogni espressi dalle persone senza dimora e in povertà, di quanto offrono gli attuali servizi del welfare, della valutazione degli obiettivi, delle strategie, degli impegni di spesa e degli obiettivi fissati per il prossimo triennio.

A illustrare le principali novità, ieri mattina, sono state l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, la dirigente del settore Osservatorio per l’inclusione sociale e il contrasto alla povertà Maria Cristina Di Pierro e la componente dello staff di ricerca che ha collaborato alla stesura del programma Elena Carletti.

L’assessore al Welfare Francesca Bottalico

Gli obiettivi principali su cui si basa il nuovo piano sono garantire l’integrazione socio-sanitaria per il contrasto della grave emarginazione adulta, assicurare un accesso alle informazioni capillare e interculturale in relazione ai servizi presenti sul territorio, rafforzare in termini di efficacia ed efficienza i legami della rete tra attori pubblici e del privato sociale, favorire la socialità mediante la creazione di occasioni di interazione con la comunità territoriale, anche al fine di superare i pregiudizi legati alla condizione di persona senza dimora.

Il piano, che impegna complessivamente risorse per oltre 7 milioni l’anno, è frutto del percorso di progettazione condotto attraverso cinque tavoli di lavoro tematici che hanno coinvolto gli assistenti sociali dei Municipi e della ripartizione Servizi alla persona e i rappresentanti di parrocchie, enti del volontariato e del privato sociale, per un totale di 38 organizzazioni cittadine.

Alla redazione del documento ha contribuito anche il confronto svolto con diversi attori istituzionali quali la polizia locale, la Questura, il Distretto unico Asl Bari, il Centro salute mentale e il Dipartimento di prevenzione. Il percorso, inoltre, è stato integrato da una ricerca-intervento realizzata dalla cooperativa sociale Caps, su richiesta del Comune di Bari, in merito all’evoluzione del fenomeno della povertà e dei servizi a supporto delle persone più vulnerabili, dai risultati di un questionario somministrato a 319 persone senza dimora e da un focus group con i destinatari dei servizi.

L’analisi ha rilevato che, fra il 2017 e il 2021, gli sportelli di Segretariato sociale hanno raccolto una media annuale di circa 1.330 istanze provenienti da persone senza dimora, per la maggior parte relative a servizi residenziali e semiresidenziali.

Quanto al 2021, le persone senza dimora che hanno presentato istanza sono 262, delle quali più dell’80% sono straniere, comunitarie ed extracomunitarie. Gli uomini costituiscono circa l’87% del campione, la fascia d’età più rappresentativa è quella fra 19 e 35 anni, seguita da quella fra 36 e 64 anni. Sempre nel 2021, all’interno delle strutture di accoglienza comunali si sono registrati in totale 4.574 accessi con 992 persone accolte.

Relativamente ai dati ricavati dal questionario, invece, le persone senza dimora sembrano avere un maggiore livello di istruzione rispetto al passato: la maggioranza degli intervistati nell’anno 2021, infatti, possiede un diploma di scuola media superiore, mentre nell’analoga indagine svolta nel 2017 la percentuale maggiore era in possesso della licenza media inferiore.

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