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Si riparte con il turno unico ma le incognite sono molte, a partire dalla constatazione che i contagi Covid-19 stanno aumentando proprio tra bambini e ragazzi. Da domani a Bari e provincia le lezioni a scuola inizieranno tutte allo stesso orario, di mattino alle 8, stop ai doppi turni come accaduto a ottobre. Una soluzione decisa dalla prefettura dopo le pressioni e proteste del mondo scolastico, ma che cade in un momento delicato, quando i casi Covid stanno crescendo.
Le società di trasporto dovrebbero riuscire a garantire, secondo i primi calcoli, circa ottanta bus in più ma potrebbe comunque non essere sufficiente a garantire le distanze di sicurezza all’interno dei mezzi e il rispetto delle regole anti contagio. In zona bianca i bus possono viaggiare massimo all’80% della capienza, il pericolo potenziale ma incombente è che sui pullman si torni a viaggiare in formato «sardine». «Noi siamo pronti, le aziende di trasporto sono pronte. Abbiamo reperito un maggior numero di mezzi ma per capire se sarà sufficiente bisognerà monitorare la situazione almeno per una settimana. Solamente dopo potremo trarre le prime conclusioni e capire se sarà necessario apportare dei correttivi», dice Matteo Colamussi, presidente di Asstra, l’associazione che riunisce le aziende di trasporto pubblico locale.
Le incognite e le varianti sono diverse, a cominciare dal fatto che, oltre al ritorno al turno unico per la scuola, bisognerà fare i conti con l’aumento prevedibile di studenti universitari che si sposteranno con i mezzi pubblici. Da questo mese, infatti, tutte le facoltà tornano alle lezioni in presenza, compresa Medicina, quindi c’è da attendersi anche un incremento di pendolari tra gli universitari. Quanto questo aumento sarà gestibile lo si capirà solamente domani, al momento è difficile fare previsioni. Anche se il timore che possano esserci problemi è abbastanza fondato: «Gli studenti – ragiona un dirigente del settore – li trasporteremo, quello è fuori di ogni dubbio, il problema è come riusciremo a trasportarli. Se sarà garantita o meno la sicurezza legata all’emergenza Covid».
Tornare a rivedere autobus affollati nel momento in cui il virus sta tornando a galoppare proprio tra i più giovani, rischia di vanificare il lavoro fatto nell’ultimo anno grazie alla campagna vaccinale. Se dovessero salire ancora i contagi tra gli studenti si riproporrebbe la situazione dello scorso autunno, con classi in isolamento o addirittura scuole chiuse e lezioni in Dad. Senza dimenticare un altro aspetto non secondario: se la Puglia dovesse passare dalla zona bianca a quella gialla, la capienza massima nei mezzi di trasporto scenderebbe al 50% anziché 80%, un ulteriore problema.
Insomma, il ritorno al turno unico porta con sé molti punti interrogativi e sono in tanti ad incrociare le dita. Il doppio turno, con ingressi differenziati alle 8 per il 75 per cento degli alunni e alle 9 e 40 per la restante parte, era stato deciso con un provvedimento della prefettura lo scorso 6 settembre per far fronte all’emergenza e alle misure anti- Covid per le quali la capienza dei mezzi di trasporto rimane limitata all’80 per cento. Una decisione che aveva visto studenti, sindacati e mondo della scuola protestare attraverso manifestazioni, sit-in e lettere indirizzate alla rappresentante del governo.
La data del 3 novembre è stata scelta anche per dare tempo alle aziende di trasporto di organizzare mezzi e dipendenti, cosa che è stata fatta riuscendo a reperire circa 80 bus in più. Il mondo della scuola ritiene che solo col turno unico si possa garantire la migliore offerta formativa per i ragazzi. La prefettura ha optato per il turno unico anche in considerazione del fatto che, in quel momento, i contagi erano in netto calo, adesso però la situazione è diversa e i casi sono tornati ad aumentare proprio tra bambini e ragazzi.
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