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La protesta degli studenti ieri mattina a Putignano

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Non solo Acquaviva, da ieri anche Putignano e da tre giorni Corato. La protesta degli studenti degli istituti superiori dell’entroterra barese cresce come un’onda che punta a un unico obiettivo: l’abolizione del doppio turno di ingresso decretato il 10 settembre dalla prefettura per il rispetto delle misure antiCovid sui trasporti.

Il turno delle 9 e 40 con uscita nel pomeriggio e ritorno a casa a orari successivi alle 17 per il 25 per cento degli iscritti, soprattutto nei centri meno serviti dai mezzi pubblici, non va giù alla maggior parte degli studenti. Quelli del liceo artistico Federico II Stupor Mundi di Corato hanno inscenato sit-in per il terzo giorno consecutivo, astenendosi dalle lezioni.. Molti arrivano da paesi limitrofi, alcuni dalle lontane Spinazzola e addirittura Matera.

Con l’orario scaglionato non hanno più possibilità di organizzarsi le giornate di studio. Non solo. I bus spesso sono affollati, in orari scomodi o saltano le corse. Lo denunciano anche i 1.300 studenti del liceo Majorana-Laterza di Putignano, che hanno manifestato ieri davanti alla sede del liceo classico, scientifico, scienze applicate e linguistico.

Per la prossima settimana gli studenti di tutta la provincia stanno organizzando una manifestazione di protesta che coinvolga l’intera città metropolitana, con appuntamento davanti alla sede della Prefettura, per ribadire la loro richiesta di rivedere il provvedimento sui doppi turni. Dello stesso tenore la petizione lanciata sul web con una lettera di rappresentati di istituto indirizzata alla prefetta Antonia Bellomo al direttore dell’Ufficio scolastico regionale Giuseppe Silipo e ai vertici regionali con una petizione online che ieri sera aveva raccolto oltre 1.500 adesioni.

«La nostra vita è cambiata radicalmente dall’oggi al domani. Siamo stati catapultati in un nuovo mondo in sole 24 ore. Didattica a distanza, quarantena, nessun contatto con le persone, distanziamento, mascherine, sorrisi coperti, ansia, tristezza, isolamento, insicurezza, disagio. Perché la nostra quotidianità deve subire ancora altri drastici cambiamenti? Non abbiamo il diritto di ritornare pian piano a quella che per noi era la nostra vita?».

Nella lettera gli studenti si appellano all’autonomia scolastica per decidere quali siano gli orari migliori da adottare. «Questo orario- scrivono – implica la necessità di istituire mense e di permetterci di pranzare, in quanto pendolari e non, rientreremmo a casa nel tardo pomeriggio e non potremmo svolgere attività didattiche pomeridiane». ciò aggiungono una frase che ha il tono di un’accusa: «Questo è un furto per i nostri pomeriggi».

Sul caos trasporti arriva un’ennesima segnalazione da Adelfia. Si notano ancora studenti e lavoratori pendolari ammassati mentre viaggiano in direzione Bari Polivalente. «Una foto che vale più di mille parole – scrive il viaggiatore che l’ha segnalata – un intero anno ( e non poche settimane) per riorganizzare il sistema trasporti nei nostri Comuni, che alla ripartenza del nuovo anno scolastico presentano le stesse criticità degli anni passati.

Con ancora l’incubo della pandemia che attanaglia noi genitori e pendolari in generale. E non andremo a paventare soluzioni (poco credibili) come il non pagare il biglietto, anzi. Proprio perché stiamo pagando un servizio questo deve mostrarsi efficiente con chi ha già sottoscritto abbonamenti mensili ed annuali».

I sindacati nel frattempo premono affinché si riapra la questione, dopo il sit in della settimana scorsa davanti alla prefettura, attendono che la soluzione dei doppi turni sia ridiscussa. Tutta questa situazione ha prodotto la reazione del sindaco di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci, che martedì aveva pronunciato parole amare: «Abbiamo fallito come istituzioni se, dopo due anni, non siamo ancora riusciti a trovare una soluzione al problema dei trasporti pubblici in era Covid e gli studenti sono costretti a manifestare (creando, tra l’altro, molto più assembramento di quello che si voleva evitare).

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