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Il centro cittadino di Terlizzi

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TERLIZZI – Continua a tenere banco, a Terlizzi, il caso dell’impianto biogas, dopo il via libera dato in consiglio comunale ma dai soli esponenti della maggioranza. Alla vigilia della seconda, e forse decisiva, Conferenza di servizi – convocata per domani in Regione – c’è la presa di posizione di Legambiente, dopo quella già registrata dell’opposizione consiliare. Anche il circolo ambientalista terlizzese, infatti prenderà parte all’incontro, in quanto portatore di interessi diffusi.

«Un team di tecnici, agronomi, archeologi e legali, tutti soci della nostra associazione – fa sapere Legambiente -, ha predisposto una dettagliata relazione che evidenzia tutta una serie di criticità del progetto dell’impianto di digestione anaerobica che Sorgenia vorrebbe realizzare nel sito individuato a ridosso della via Traiana e che a nostro avviso non lo rendono ammissibile».

L’impianto a biogas – che pure è visto con favore da molti imprenditori agricoli e olivicoltori, a cominciare dalla cooperativa “Agricoltura e Progresso” – non piace per nulla agli esponenti di Legambiente, almeno in questo caso.

«Nella relazione, che abbiamo chiesto venga acquisita agli atti della Conferenza – aggiunge Legambiente -, evidenziamo: l’incompatibilità paesaggistica dell’impianto con il sito, come asserito dalla Sezione Tutela e valorizzazione del paesaggio della Regione Puglia; l’incompatibilità urbanistica, perché l’impianto ricade in zona agricola di salvaguardia dell’interesse archeologico, come già evidenziato nel 2020 dall’ufficio tecnico comunale nell’atto di diniego della Pas; la superficialità delle valutazioni sull’interesse archeologico e culturale del sito, condotte da Sorgenia nel progetto; criticità normative e agronomiche legate all’utilizzo del digestato prodotto dall’impianto per la fertilizzazione dei terreni, e all’approvvigionamento della biomassa per la produzione del digestato; inadeguatezza delle infrastrutture viarie nel sostenere l’ingente traffico pesante da e per l’impianto (fino a 36 camion da 25 tonnellate, al giorno); anomalie nell’iter del procedimento amministrativo».

Legambiente Terlizzi precisa infine che «non è contraria alla realizzazione di impianti di interesse pubblico per la produzione di energie rinnovabili e che contribuiscono all’economia circolare, ma non può essere favorevole alla realizzazione di un impianto “privato” fortemente impattante sul territorio».

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