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Una filiale della banca

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Prossimo step: la pubblicazione della relazione semestrale, relativa alla situazione fino a giugno 2021, per la quale la Banca popolare di Bari è in ritardo di un mese. Fatto il collegio sindacale, incassati gli auguri dell’ad Giampiero Bergami, la grande banca del Sud è pronta a rimettersi in pista per le prossime sfide, non ultimo il salvataggio di Monte Paschi di Siena, per il quale è candidato il Medio credito centrale, che detiene il 97,4 per cento di Bpb.

Meno di due ore è durata ieri l’assemblea per il rinnovo del collegio sindacale, azzoppato dalle dimissioni di tre componenti su cinque. Sono stati eletti, con il voto favorevole del 99,997 per cento del capitale sociale presente e avente diritto al voto, sulla base della proposta pervenuta da Mediocredito Centrale, in qualità di presidente del collegio sindacale Ignazio Parrinello, in qualità di sindaco effettivo Massimo Bianchi, in qualità di sindaco supplente Paolo Palombelli.

A queste cariche si aggiungono, a completamento del collegio sindacale, Sofia Paternostro come sindaco effettivo e Marcella Galvani come sindaco supplente. Parrinello e Bianchi, lo ricordiamo, sono già rispettivamente presidente e sindaco del Mediocredito centrale. «Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a professionisti di elevata caratura e grande competenza. Vorrei pertanto rivolgere i migliori auguri di buon lavoro – ha commentato Bergami – a tutti i componenti del collegio sindacale, con cui la banca collaborerà a stretto contatto per l’attuazione delle direttrici strategiche condivise con la capogruppo».

E mentre all’interno si scrutinavano i voti pervenuti telematicamente, fuori, in corso Cavour, manifestavano gli azionisti della Banca popolare di Bari. Al sit-in davanti hanno aderito le associazioni Avvocati dei Consumatori, AssoAzionistiBPBari e Comitato Azionisti Indipendenti. Le ragioni della protesta sono elencate in un esposto che le tre associazioni hanno trasmesso alla Consob e riguardano anche l’esito della votazione. «La banca – sostengono – non rispetta i diritti degli azionisti di minoranza già proprietari della banca, totalmente esclusi da ogni forma di controllo».

E evidenziano proprio il fatto che, trascorso ormai un mese dai 60 giorni previsti per la pubblicazione della semestrale, la banca non ha ancora provveduto, «in grave violazione degli obblighi informativi verso i terzi». Ma c’è di più. C’è la questione delle obbligazioni emesse dalla banca che, sostengono gli azionisti, avrebbero dovuto essere rimborsate entro il 2021.

«Non risulta – evidenziano – che la banca ha appostato in occasione dell’ultimo bilancio la necessaria provvista e non ha fornito indicazioni circa il rimborso». Incognite che gettano ombre sull’ormai prossima pubblicazione della semestrale, documento importante per la valutazione della situazione generale dell’istituto, e in particolare della gestione Mediocredito, chiamato a ripianare il pesante debito lasciato dalle precedenti gestioni.

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