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Un intervento definito di routine che, vista l’età della paziente, è diventato eccezionale. All’ospedale convenzionato Mater Dei venerdì mattina è stato rimosso un carcinoma cutaneo, un tumore maligno della pelle, a una signora della provincia di Bari.
Un’operazione di chirurgia plastica non di particolare complessità e perfettamente riuscita secondo il 57enne Vincenzo Bucaria, direttore della Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica della struttura sanitaria, ma che aveva alla base una difficoltà non da poco: Margherita, la donna sotto i bisturi, è una nonna di 101 anni.
Questo ha prodotto alcuni accorgimenti, a cominciare dai tempi dell’intervento, di fatto dimezzati. In sala operatoria sono state impiegate due equipe, una ha curato la rimozione del tumore maligno, piuttosto grande, sulla fronte dell’anziana, e l’altra per ricostruire la cute. Il tutto nell’intervallo di un’ora. L’ospedale riporta sulla sua pagina social l’operazione: intervento per un tumore della fronte, carcinoma basocellulare.
«Di per sé – conferma Bucaria, dirigente da otto anni alla Mater Dei, dopo una lunga esperienza al Policlinico di Bari – non si è trattato di un intervento complicatissimo. Il problema stava nella reazione della paziente. Abbiamo per questo dovuto accorciare al massimo i tempi, agire in maniera molto rapida, per non scompensarla. Sono stati tutti bravi, dagli anestesisti, che hanno dovuto utilizzare un dosaggio blando del farmaco contro il dolore, agli infermieri.
In tutto nelle due equipe erano presenti quattro infermieri e due medici, per recidere il carcinoma e riparare la cute, attraverso un lembo di pelle presa da un braccio. Fare un’operazione a una donna sopra i 100 anni per me è un record, non mi era mai successo». Equipe impegnata anche nella cura di pazienti ex obesi, nella chirurgia ricostruttiva mammaria, della parete addominale e in quella estetica.
«La signora è tornata già sabato a casa, dopo un solo giorno di ricovero, nel quale l’ospedale aveva preparato una stanza solo per lei, nella quale ha potuto dormire anche il figlio, per evitare che s disorientasse. La nostra preoccupazione maggiore era appunto che si scompensasse, ma non è accaduto. Sta bene ed è da tre giorni a casa».
A dicembre lo stesso nello sesso ospedale c’era stato un altro intervento importante, che ha salvato la vita a un 53enne di Ragusa, arrivato dalla Sicilia grazie a un volo militare. È stato sottoposto a un delicatissimo intervento al cuore: un’ablazione con la tecnica, non invasiva, della finestra pericardica subxifoide e del mappaggio epicardico.
A eseguirla l’aritmologo Giuseppe Grandinetti e la sua equipe. Operazione riuscita alla perfezione che ha di fatto salvato perché affetto da cardiomiopatia dilatativa con una disfunzione ventricolare complicata da tempesta aritmica, con oltre cento arresti cardiaci nelle ore precedenti.
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