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MOLFETTA – Prime pronunce della giustizia sui casi di assenteismo all’ospedale di Molfetta, che due anni fa avevano portato, tra l’altro, all’arresto di dodici persone (30 in totale gli indagati). Tra gli imputati che hanno optato per il patteggiamento e il giudizio abbreviato, sono stati condannati in dieci, mentre altri due sono stati assolti, anche se uno solo parzialmente. Questa, in sintesi, la sentenza di primo grado che è stata emessa dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Trani, Lucia Anna Altamura.
Le pene (tutte sospese) variano da 15 a 6 mesi di reclusione. Ma i dieci condannati – accusati, a vario titolo, di truffa aggravata ai danni di ente pubblico, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, abuso d’ufficio e peculato – dovranno farsi carico anche di risarcire le spese legali sostenute dalla Asl di Bari e dalla Regione Puglia, che si sono costituite parti civili nel processo.
Sono stati condannati: l’assistente tecnico Francesco Saverio De Bari a un anno e 3 mesi di reclusione e 1.200 euro di multa; l’autista Salvatore Boccanegra (un anno e 2 mesi più 400 euro di multa); il dirigente medico Raffaele Croce (1 anno e 600 euro di multa); la collaboratrice amministrativa Filomena Squeo (8 mesi e 10 giorni più 600 euro di multa); Damiano Angione (8 mesi e 400 euro di multa); il magazziniere Giuseppe Piccininni (6 mesi e 20 giorni e 500 euro di multa); Isabella Gianfrancesco (6 mesi e 600 euro di multa); Angelo Sciancalepore (6 mesi e 600 euro); Luigi La Forgia (6 mesi e 400 euro di multa).
Assoluzione piena, invece, per la collaboratrice amministrativa Vincenza Farinola, accusata di truffa, perché «il fatto non costituisce reato» e di falso («la stessa non è punibile poiché il fatto contestato è di particolare tenuità»). la donna era stata già scagionata dalla Corte dei Conti – che aveva escluso il danno erariale – avendo dimostrato che i suoi allontanamenti dal lavoro erano giustificati. Per Farinola, il Tribunale ha inoltre annullato il licenziamento, ordinando la reintegrazione nel posto di lavoro.
Assolta dall’accusa di truffa («il fatto non costituisce reato») anche un’altra collaboratrice amministrativa, Isabellangela Sgherza, che ha però patteggiato una pena (sospesa) a 8 mesi di reclusione e 400 euro di multa.
Alcuni degli imputati, nel luglio del 2019, su ordinanza del gip del Tribunale di Trani, Maria Grazia Caserta, furono arrestati e finirono ai domiciliari, revocati dopo gli interrogatori di garanzia e dal Tribunale del Riesame. L’inchiesta della guardia di finanza, coordinata dal sostituto procuratore Silvia Curione, fece emergere circa 300 episodi di assenteismo. Per gli altri imputati, il processo inizierà il 9 marzo del 2022.
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