L’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale Di Venere di Bari
2 minuti per la letturaI pronto soccorso sono in forte sofferenza, i casi Covid-19 aumentano e serve maggiore sorveglianza. E la campagna vaccinale deve tornare ad accelerare con le terze dosi. Sono i tre motivi principali che hanno indotto l’Asl Bari ha pubblicare, ieri, un bando online per richiamare in servizio i medici pensionati. Oltre a loro, l’azienda sanitaria si affida anche ai giovani camici bianchi offrendo contratti di lavoro autonomo con partita Iva. «L’avviso – spiega l’Asl – risponde alle esigenze derivanti dall’emergenza sanitaria Covid-19, stante la necessità di garantire la prosecuzione della campagna vaccinale e delle altre attività del dipartimento di Prevenzione, sorveglianza, tamponi, e la urgente ed inderogabile continuità assistenziale presso le unità operative di pronto soccorso dei presidi ospedalieri».
Il bando verrà chiuso il 14 novembre alle 23.59, un Avviso «lampo» per far fronte alla carenza di personale. Già lo scorso autunno le Asl pugliesi fecero ricorso ai medici in pensione, poi in estate la seconda «chiamate alle armi» per dar mani forte ai pronto soccorso. Adesso l’emergenza torna. C’è anche la necessità di tornare a correre nella campagna vaccinale, la Puglia è indietro sulla somministrazione delle terze dosi e, proprio per recuperare il terreno perso, lunedì è stato firmato un accordo con i medici di medicina generale. I medici di famiglia, somministreranno le dosi aggiuntive e booster per i soggetti fragili e più a rischio, garantendo anche le vaccinazioni a domicilio per i non deambulanti. Ma i tempi per avviare la macchina non sono brevi, secondo il segretario regionale della Fimmg, Donato Monopoli, «occorreranno almeno due settimane prima di poter iniziare a vaccinare».
Quindi, altri 14 giorni senza l’aiuto dei medici di base, troppi in questo momento delicato della pandemia con la ripresa dei contagi soprattutto tra i più piccoli. Sono 400 i bimbi sino a undici anni positivi su 3.533 contagiati in totale: l’11%. Secondo i calcoli del dipartimento Salute, sono 1,5 milioni i pugliesi che potenzialmente potranno sottoporsi alla terza dose, un milione di over 60, 400 mila fragili, 130 mila operatori sanitari. Al momento, solamente 110 mila sono stati vaccinati con la terza dose. Per questo la rete degli Hub verrà nuovamente potenziata con la riapertura dei centri chiusi durante l’estate.
Per raggiungere gli obiettivi prefissati, oltre alla ordinaria campagna di comunicazione mediante giornali, Tv e social, sarà utilizzato anche il sistema della chiamata attiva, utilizzando i call center regionali e mediante l’invio di messaggi telefonici. «La Regione valorizza il ruolo dei medici di medicina generale e riconosce l’importanza della loro presenza capillare sul territorio per raggiungere con la campagna vaccinale della terza dose i soggetti più fragili», commenta Monopoli. «La firma congiunta di Fimmg, Smi e Snami è il risultato di una rinnovata unità sindacale, particolarmente importante in un momento in cui occorre ripensare e riprogettare la medicina generale del futuro», aggiunge Nicola Calabrese, segretario Fimmg Bari.
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