Guardia di Finanza
4 minuti per la letturaA Bari sequestro oltre 70mila falsi prodotti di grandi marchi provenienti da Turchia e Grecia. Tra questi, capi d’abbigliamento, borse, scarpe, accessori. Gli esperti dei marchi di lusso «sembravano veri»
BARI – Vestiti, borse, calzature, accessori, profumi, confezioni ed anche etichette e certificati dei grandi marchi di lusso: Chanel, Dior, Gucci,Louis Vuitton, Yves Saint Laurent, Nike, Adidas, Tommy Hilfiger, Burberry, Goyard Saint Honoré, Balenciaga, MCM, Chloé, Calvin Klein, Moncler, Off-White, Stone Island, Dsquared2, Under Armour, Lacoste, Prad. Sono solo alcuni degli oltre 70 mila articoli recanti i loghi dei più noti marchi internazionali ritrovati in un container in arrivo dalla Turchia e pronti per essere immessi sul mercato.
Ad eseguire il max sequestro i Finanzieri del II Gruppo Bari, unitamente ai Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bari. Hanno sottoposto a sequestro un ingente quantitativo di prodotti riportanti marchi contraffatti e riproduzioni non autorizzate di modelli registrati.
I controlli eseguiti all’esito di una mirata analisi di rischio sui flussi commerciali e sulla merce in ingresso nel territorio nazionale hanno permesso di intercettare migliaia di prodotti contraffatti. Questi erano contenuti in container provenienti dalla Turchia e dalla Grecia. In particolare, l’analisi è stata condotta incrociando i dati relativi alle rotte commerciali, alle tipologie di trasporto. E, anche alla coerenza tra la merce dichiarata e le ditte speditrici nonché destinatarie, con le informazioni presenti nelle banche dati di cui dispongono le Fiamme Gialle e l’Adm.
Per eludere i controlli, la merce era stata accuratamente nascosta nel container con un carico di copertura costituito da circa 40.000 indumenti di vario genere. Questi erano privi di marchi o segni distintivi. Anche questi sottoposti a sequestri e già devoluti nelle scorse settimane a numerosi enti caritatevoli per la consegna a persone svantaggiate e/o bisognevoli.
DOPO IL SEQUESTRO AL PORTO DI BARI DEI PRODOTTI FALSI È SERVITA UNA SETTIMANA PER LA CATALOGAZIONE DELLA MERCE
La merce, per la cui catalogazione e conteggio è stata necessaria circa una settimana, è stata sottoposta a perizia avvalendosi dei tecnici delle aziende titolari dei marchi. Gli specialisti hanno confermato la contraffazione dei prodotti e dei segni distintivi tutelati dai diritti di proprietà intellettuale. Segnalando l’ottima qualità della manifattura che difficilmente avrebbe consentito ai comuni acquirenti di rendersi conto di essere di fronte a prodotti contraffatti. L’ispezione accurata della merce sottoposta a sequestro ha consentito di rilevare, per buona parte della stessa, e in particolare per i marchi più costosi, il suo confezionamento finito, comprensivo di cartellino riportante i dati di dettaglio del prodotto, ivi incluso il prezzo finale al pubblico, così da poter essere pronta per la successiva vendita.
Oltre al prezzo, sui cartellini era stato apposto un codice QR. Una volta scansionato, rimandava ai siti ufficiali dei noti brand, potendo indurre in inganno anche i consumatori più esperti. Questa sofisticata strategia di etichettatura non solo rende la merce esteticamente simile ai prodotti originalI. Fornisce anche una solida apparenza di autenticità che aumenta significativamente la possibilità di truffa. In quanto un normale controllo visivo da parte del consumatore non sarebbe sufficiente per rilevare l’inganno.
In un altro container proveniente dalla Grecia, sono state trovate oltre 8 mila calzature riconducibili a modelli dei noti marchi internazionali. Come Skechers, New Balance e Converse, risultate contraffatte. Tutti i di capi di abbigliamento, borse, calzature, accessori e quant’altro rinvenuto sono stati sottoposti a sequestro. La contestazione del reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni mendaci. Trattasi, in ogni caso, di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.
IL LAVORO DI SINERGIA A BARI TRA LA GUARDIA DI FINANZA, L’AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI
Assume particolare rilievo l’attività sinergica contro i traffici illeciti in generale di costante contrasto all’ingresso nel territorio dello Stato di prodotti contraffatti posta in essere, presso il porto di Bari, dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, quale concreto presidio a tutela sia del mercato e della competitività delle aziende italiane a livello internazionale sia della sicurezza e della salute dei cittadini consumatori.
Si precisa che il procedimento penale pende nella fase delle indagini preliminari. Le ipotesi di accusa dovranno quindi essere valutate ed eventualmente trovare conferma nella fase processuale con il contributo della difesa. Dovendosi quindi presumere l’innocenza degli indagati sino alla irrevocabilità della eventuale sentenza di condanna.
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