1 minuto per la lettura
Quattro colpi di pistola, 3 alla testa: ucciso Lello Capriati, nipote del boss Antonio Capriati, durante un agguato nel quartiere Torre Mare di Bari
Ferito con quattro colpi di pistola (tre alla testa e uno alla spalla), sparati quasi certamente con un solo revolver da un killer probabilmente a bordo di una moto. Raffaele Capriati, 39 anni, nipote del boss di Bari vecchia ‘Tonino’ è stato ucciso ieri sera. Nel rione Torre a Mare di Bari un agguato in perfetto stile mafioso. Sul delitto indaga la squadra mobile della Questura di Bari, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, che ha compiuto perquisizioni ed ascoltato alcuni parenti della vittima.
Non c’è stato niente da fare per il 41enne Raffaele Capriati, meglio conosciuto come Lello, che è morto al Policlinico di Bari. Lello era figlio di Sabino e nipote di Antonio Capriati, boss dell’omonimo gruppo criminale Barese. Era uscito il 21 agosto 2022 dal carcere dopo 17 anni di reclusione. Le accuse a suo carico: concorso in omicidio volontario e detenzione di arma da fuoco con l’aggravante di aver favorito un’associazione mafiosa.
Lello Capriati, infatti, fu coinvolto nella faida tra i gruppi Capriati e Strisciuglio che culminò con la morte dell’innocente 16enne Michele Fazio. Il giovane fu ucciso per errore tra i vicoli di Bari vecchia il 12 luglio 2001. Il 21 novembre 2018, al quartiere Japigia di Bari, fu ucciso anche il fratello di Lello Capriati, Domenico. Rientrava a casa, anche lui dopo aver scontato una lunga detenzione.
Per quell’omicidio a febbraio 2021, gli agenti della squadra Mobile di Bari arrestarono tre persone: Domenico Monti, detto “Mimmo il biondo”, ex braccio destro del boss Antonio Capriati ed esecutore materiale, Christian De Tullio e Maurizio Larizzi, considerato il mandante.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA