L’architetto Doriana Scardigno
2 minuti per la letturaCORATO – È morta sulla poltrona di un dentista, nel volgere di qualche minuto. Dorotea Scardigno, per tutti Doriana, 42 anni, architetto di Molfetta, si è spenta all’improvviso in uno studio dentistico di Corato. La tragedia si è consumata giovedì sera e, apparentemente, le cause sono inspiegabili al momento. Tanto che la Procura di Trani ha aperto un’inchiesta, ipotizzando il reato di omicidio colposo e iscrivendo nel registro degli indagati, come atto dovuto, il dentista e l’assistente alla poltrona. Disposta anche l’autopsia, che sarà eseguita la prossima settimana, il 18 gennaio, nel Policlinico di Bari dal medico legale Antonio De Donno. Gli accertamenti medico legali dovranno chiarire le cause del decesso e se il malore che ha portato alla morte sia collegato al farmaco che le è stato somministrato.
Stando a una prima ricostruzione, la donna, giovedì sera, aveva un appuntamento dal suo dentista di fiducia, in uno studio in via Riccio da Parma, per sottoporsi ad una visita odontoiatrica di routine. Appena accomodata alla polotrona, le sarebbe stata somministrata una pre-anestesia e, subito dopo, avrebbe accusato un malore. Immediata i tentativi di soccorso ma la situazione è precipitata nel giro di pochissimo tempo.
Nello studio sono arrivati anche i soccorritori del servizio 118, subito allertati, che hanno provato in ogni modo a rianimarla, ma non c’è stato nulla da fare. Il cuore della donna si era fermato. Sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i carabinieri, che dovranno occuparsi delle indagini. Dopo i necessari rilievi, la salma è stata trasferita all’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari, dove sarà eseguito l’esame autoptico.
«Godeva di buona salute, era una donna molto attiva, andava in palestra, una stimata professionista in carriera. La sua è una morte davvero inspiegabile» ha detto l’avvocato Andrea Calò, che assiste i genitori, la sorella e il marito di Doriana Scardigno, che si sono chiusi in uno stretto riserbo. «Nomineremo un consulente di parte – ha aggiunto il legale della famiglia della vittima -. Non possiamo azzardare ipotesi per il momento, aspettiamo l’autopsia per capire cosa è successo, ma andremo fino in fondo. Sicuramente la circostanza strana è che tutto si sia consumato in maniera così fulminea in ambiente medico protetto».
L’improvvisa morte della professionista ha provocato dolore e sconcerto, tanto a Corato quanto a Molfetta. Doriana Scardigno si era formata al Politecnico di Bari laureandosi in Architettura. Molto stimata e apprezzata, come architetto aveva avuto degli incarichi anche dal Comune di Molfetta. Con il padre condivideva la passione per la politica e, nel 2013, si era anche candidata al consiglio comunale per sostenere l’allora candidato sindaco Ninni Camporeale.
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