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Gli oggetti dei senza fissa dimora in un tratto di corso Italia

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Un corteo pacifico e silenzioso tra le vie del quartiere. Nel clou dei giorni della Quaresima e della Passione. La stessa che residenti e i commercianti del posto dicono di vivere da anni «in una totale situazione di degrado e indifferenza». Il Libertà scende in piazza e lo farà nella prima settimana di aprile (presumibilmente venerdì 8). A organizzare questa forma di protesta il movimento Riprendiamoci il Futuro di Gino e Michele Cipriani, che da tempo si batte per il rilancio del quartiere.

Diversi i motivi del corteo: non solo l’annosa emergenza dei senzatetto accampati sotto al viadotto di corso Italia, ma anche la questione sicurezza e lo stato di incuria e di abbandono in cui versano le strade. Vere discariche a cielo aperto, tra asfalto rattoppato e marciapiedi dissestati. In via Nicolai, nel tratto compreso tra via Quintino Sella e via Trevisani, gli stessi residenti hanno pensato di cerchiare con dei gessetti rossi le basole mancanti e la pavimentazione che traballa, per indicare al Comune dove intervenire con la manutenzione.

«Ora i residenti del quartiere Libertà sono pronti a scendere in piazza per protestare. Per dire basta al degrado e abbandono in cui versa da anni il quartiere – dicono Gino e Michele Cipriani – Alle note favole che da sempre ci raccontano i nostri amministratori la realtà è la seguente: soppressione indiscriminata di numerosi servizi pubblici sottratti ai residenti e strutture pubbliche in totale stato di abbandono». Scene documentate nelle scorse ore in un video realizzato dal movimento di quartiere. Nelle immagini si notano le strade deserte, la sporcizia e la precarietà dei luoghi. «In corso Italia e vie limitrofe si aggrava sempre più il degrado e la sicurezza è sempre più a rischio per i residenti a causa dell’ormai cronica presenza 24 ore su 24 dei senza fissa dimora tanto da ritenerli residenti sotto i porticati delle Fal. Tale grave stato di degrado è dovuto all’inesistenza dell’amministrazione comunale che non ha mai fatto nulla di concreto per eliminare questa bomba sociale».

Il corteo, che si svolgerà nelle ore pomeridiane, attraverserà le strade simbolo del quartiere, anche via Manzoni, ormai spogliata dalla sua storica vocazione commerciale tra tantissime attività cessate e con le serrande abbassate da anni. «E ci chiediamo quali interventi voglia mettere in campo il Comune» spiega Cipriani elencando tutti i servizi al momento cancellati. Al Libertà da ormai due anni non esiste più la delegazione dell’Anagrafe in via Trevisani costringendo l’utenza ad emigrare nella sede centrale di largo Fraccacreta; nello stesso edificio (sede del I Municipio) è chiuso lo sportello Amgas mentre in via Crisanzio non c’è più il presidio della Asl, un’assenza che costringe molti residenti a rivolgersi alla sede centrale dell’Azienda sanitaria locale situata in via Caduti di via Fani nei pressi della stazione centrale.

«Non ci sono servizi per i ragazzi, per la terza età. Qui nel quartiere manca davvero tutto. E residenti e commercianti non ne possono più» conclude Cipriani. Un quartiere pronto quindi alla protesta e che ancora oggi chiede interventi di rilancio per la ex Manifattura. Ma soprattutto date certe per l’inizio dei lavori che all’interno dell’ex opificio di sigarette porteranno alla realizzazione della nuova sede del Cnr e al ripensamento strutturale dell’attuale mercato giornaliero.

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