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Le buone pratiche discusse e imitate da altri Comuni virtuosi. Perché è lo stesso sindaco Antonio Decaro ad ammettere di aver immaginato questa piccola rivoluzione parlandone con i suoi colleghi. Dagli ex sindaci di Torino, Chiara Appendino, e di Bologna, Virginio Merola, passando per gli attuali (rispettivamente Stefano Lo Russo e Matteo Lepore) sino ai primi cittadini di Firenze, Dario Nardella, e di Bergamo, Giorgio Gori. Insomma copiare e importare ciò che altrove sanno fare meglio, e da anni, non è mica un reato. Bari si appresta a un cambio di passo nella gestione dei rifiuti e vediamo come.
La raccolta porta a porta e i nuovi sistemi stradali. Sarà estesa al San Paolo e in tutto il IV Municipio Carbonara-Ceglie-Loseto-Santa Rita ma anche nel Quartierino, enclave tra Picone e il Libertà. Gli operatori Amiu saranno dotati di appositi braccialetti con i quali leggere puntualmente tutte le pattumelle esposte dai residenti. Un sistema per identificare chi conferisce cosa e per premiare i cittadini più virtuosi, quelli che a furia di differenziare fanno aumentare le percentuali di raccolta correttamente separata e da mandare al riciclo.
Sulle strade cambierà il paradigma. Addio ai bidoni nel quadrilatero Murattiano e nell’Umbertino con 14 isole interrate. In nome del decoro. Appariranno quando necessario, un po’ come accade da anni a Firenze all’ombra degli Uffizi. Il progetto prevede l’installazione di postazioni interrate intelligenti, ovvero contenitori che hanno una maggiore volumetria ma minore impatto visivo grazie all’interramento totale del contenitore.
Tale soluzione progettuale ha un ridotto impatto ambientale ed esternamente si caratterizza per la torretta di conferimento. Isolato dalle acque piovane ed a basso impatto acustico, per ogni postazione saranno installati cinque contenitori interrati in acciaio svuotamento meccanico dall’alto. Il conferimento avverrà per mezzo di una torretta esterna e per ogni utente sarà possibile mediante identificazione con transponder passivo e/o tessera a sfioramento oppure con apposita app caricata su smartphone mediante tecnologia bluetooth.
Ben 214 invece le isole ecologiche intelligenti su strada nei quartieri Libertà, Madonnella e in parte a San Pasquale, Carrassi e Picone nelle zone a ridosso della stazione (nelle restanti parti, compreso Poggioranco, ci sarà invece il porta a porta). Ciascuna postazione sarà caratterizzata da alimentazione e da pannelli fotovoltaici. Sarà videosorvegliata e controllata da remoto sul livello di riempimento. Anche in questo caso ogni cittadino potrà aprire il cassonetto con tessera o app.
Centri di raccolta e di riuso. Non saranno semplice aree dove abbandonare ingombranti e rifiuti, ma vere zone aperte al verde, allo sport e all’economia circolare. Lascio un divano e da quel divano parte una filiera del riuso. I centri saliranno dagli attuali sei a undici. Saranno in zone strategiche come Carbonara, Japigia, Libertà, San Paolo, Torre a Mare e Carrassi, in modo da essere facilmente raggiungibili. Nasceranno anche due centri di raccolta a Palese e Sant’Anna, in aggiunta a quello già finanziato di Catino. Per due attuali, viale di Maratona e via Martin Luther King ci saranno invece delle modifiche. Il Comune mira a dismettere i centri sui suoli privati.
Il lavaggio delle strade. Si ritorna all’antico: via le auto quando occorre pulire una strada. Le operazioni prevedono lo spazzamento meccanico per la rimozione di rifiuti e polveri dalla sede stradale e dai marciapiedi, il lavaggio con acqua ad alta pressione e prodotti detergenti e profumanti compatibili con l’ambiente e lo spazzamento meccanico per la rimozione degli eccessi di acqua.
La nuova flotta veicolare a basso impatto ambientale sarà composta da spazzatrici aspiranti e meccaniche, da lavastrade di piccole e grandi dimensioni dotate di spazzole per un’accurata pulizia di pavimenti in pietra e strade con particolari necessità e da innaffiatrici dotate di lancia per il lavaggio ad alta pressione.
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