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Alcune conseguenze del principio di incendio nell’impianto dell’Amiu

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Un principio di incendio è scoppiato l’altra notte all’interno dell’impianto di vagliatura dell’Amiu di Bari, in via De Blasio, alla zona industriale. Fiamme quasi sicuramente provocate dai botti di Capodanno inesplosi e buttati incautamente nei bidoni della raccolta dell’indifferenziata. Un episodio che fortunatamente non ha provocato gravi conseguenze, ma solo qualche piccolo disservizio sull’impianto rimasto bloccato sino alla mezzanotte di ieri per la riparazione di due rotelle. «L’incendio è stato subito domato e siamo quasi certi che a provocarlo siano stati dei petardi raccolti durante il servizio di svuotamento dei cassonetti» spiega il presidente dell’azienda di igiene urbana Sabino Persichella.

In sostanza, a distanza di ormai otto giorni dai festeggiamenti per il nuovo anno, la città continua quindi a leccarsi le ferite di una notte di bravate e di accensione di botti, petardi e fuochi, nonostante l’ordinanza del sindaco Antonio Decaro che ne vietava sia la vendita e sia l’accensione. Ma poi, come hanno insegnato le cronache, il divieto è stato puntualmente ignorato in ogni angolo della città. Dal Libertà a Japigia, dal San Paolo a Carbonara sono tanti i cittadini scesi per strada a sistemare intere batterie di fuochi al centro della carreggiata. Lanciando gli spettacoli anche in diretta social.

I botti hanno provocato altri danni, sempre all’Amiu, per quanto riguarda i cassonetti stradali, letteralmente esplosi o sciolti. Al Libertà, in via Don Bosco, è andata distrutta ad esempio una campana per il vetro contenente centinaia di bottiglie. Altri cassonetti leggermente danneggiati qua e là in altri quartieri, con annessi danni alle auto in sosta parcheggiate nelle vicinanze.

Ma il caso che ha fatto arrabbiare e indignare i residenti è arrivato da Santo Spirito, a nord della città. Nello specchio d’acqua del lungomare Cristoforo Colombo sono stati infatti gettati gli scarti dei fuochi, tra cui anche le batterie. Un danno notevole non solo in termini di decoro, ma soprattutto per l’ecosistema marino.

«Ora chi pulirà i fondali pieni di questi botti? Perché tanto disprezzo verso le regole?» si sono chiesti i cittadini bollando il fatto come «l’ennesimo atto di inciviltà ai danni del nostro quartiere e del nostro litorale». Ecco quindi il solito bollettino di inizio anno che, fortunatamente, almeno a Bari città, non ha fatto registrare feriti gravi o interventi degli operatori sanitari. I feriti più gravi sono sì arrivati al Policlinico ma provenienti da altre città della Puglia.

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