La stazione di Acquaviva delle Fonti e il sindaco Davide Carlucci
2 minuti per la lettura«Siamo tutti scossi, ma non si può certo dire che non ci fossero state le segnalazioni sulla pericolosità di quell’area. Una stazione incustodita, c’è un serio problema di sorveglianza». Il sindaco di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci, è ancora frastornato dalla tragedia e non si dà pace perché «proprio due ore prime del terribile incidente ho personalmente accompagnato gli agenti della polizia locale in un giro di controllo in stazione durante il quale, dopo aver provato a dialogare con alcuni dei ragazzi che frequentano quel posto per capirne le ragioni, li abbiamo invitati a trascorrere il loro tempo in altri luoghi più sicuri della città».
Quasi un presentimento.
«Semplicemente siamo ed eravamo consapevoli della pericolosità di quell’area. Non era certo la prima volta che ci ritrovavamo a occuparci dei problemi di sicurezza che si presentano lungo la linea ferroviaria. Ho fatto diverse segnalazioni a Rfi, ora, però, è successo l’irreparabile».
Perché una stazione diventa un luogo di pericolo?
«Non siamo certo Berlino, quindi la sera quella zona si trasforma in un deserto e diversi ragazzi approfittano proprio della mancanza di controlli per starsene per i fatti loro».
Non è solo un problema di Acquaviva, ma riguarda un po’ tutte le stazioni dei piccoli Comuni. Come si risolve?
«Certo, è un problema comune. Noi abbiamo chiesto maggiore sorveglianza, vede prima le stazioni erano animate: c’era il capostazione, c’era il bigliettaio, c’era persino il custode. Ora tutto è automatizzato, ma questo significa averle svuotate. Abbiamo proposto di aumentare il numero di telecamere di videosorveglianza e prevedere un servizio di vigilanza. Capisco che la Polfer non possa essere ovunque, però ci si può affidare ad agenzie esterne o dare la possibilità alla polizia locale di presidiare la zona. Oggi la stazione è terra di nessuno la sera, c’è un degrado che è imbarazzante. Le dirò di più».
Dica.
«Da 7 anni un nostro progetto di attivazione di una velostazione è bloccato da Rfi, abbiamo 300mila euro congelati. Una velostazione potrebbe aiutare a rendere più sicura l’area ferroviaria».
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