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Crollo del controsoffitto in piscina a Bari: la Procura ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a quattro persone, accusate di crollo colposo e lesioni colpose.


BARI – Si stringe il cerchio attorno alle responsabilità per il crollo del controsoffitto della piscina ‘Energy Life’ di Bari, avvenuto lo scorso 30 maggio. La Procura di Bari ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a quattro persone, accusate di crollo colposo e lesioni colpose. L’inchiesta, condotta dagli agenti del commissariato di Nuova Carrassi, ha messo in luce gravi negligenze nella gestione e manutenzione della struttura.

CROLLO DEL CONTROSOFFITTO IN PISCINA A BARI: MANUTENZIONE ASSENTE E MATERIALI CORROSI

Le indagini hanno evidenziato che il crollo sarebbe stato causato dalla mancata manutenzione ordinaria e straordinaria dei giunti, sottoposti ai vapori corrosivi del cloro utilizzato nell’acqua della piscina. Questo avrebbe portato a un progressivo deterioramento e ossidazione dei materiali, compromettendo la stabilità dell’intera struttura.

Secondo gli investigatori, il mancato intervento su tali componenti critici ha generato tensioni sui copriferro in calcestruzzo e sull’intonaco di rivestimento, aggravando ulteriormente la situazione. Come se non bastasse, sul controsoffitto erano stati depositati materiali cementizi aggiuntivi che avrebbero contribuito al peso eccessivo e, di conseguenza, al collasso.

CROLLO DEL CONTROSOFFITTO IN PISCINA A BARI: LE CONSEGUENZE

Al momento del crollo, nella piscina si trovavano diverse persone, tra cui utenti e personale. Tre persone sono rimaste lievemente ferite, ma le conseguenze avrebbero potuto essere ben più gravi. Le immagini del cedimento hanno fatto rapidamente il giro dei media locali, sollevando dubbi sulla sicurezza di strutture simili e sulla regolarità dei controlli previsti dalla legge.

LE ACCUSE E I RISCHI PER GLI INDAGATI

I quattro indagati – responsabili a vario titolo della gestione e della manutenzione della piscina – sono accusati di omissione di atti dovuti. La mancata sorveglianza e l’assenza di interventi preventivi hanno determinato, secondo la Procura, un pericolo evitabile per l’incolumità pubblica. Con la conclusione delle indagini preliminari, la Procura potrebbe procedere con una richiesta di rinvio a giudizio.

LA SICUREZZA NELLE STRUTTURE PUBBLICHE SOTTO I RIFLETTORI

L’incidente riapre il dibattito sulla sicurezza delle infrastrutture pubbliche e private in Italia, con particolare attenzione alle piscine e alle strutture esposte a condizioni ambientali aggressive, come l’umidità e i vapori chimici.

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