Una veduta del porto commerciale di Molfetta
2 minuti per la letturaMOLFETTA – La Procura di Trani indaga sui lavori in atto al nuovo porto di Molfetta. I militari della guardia di finanza della locale Tenenza si sono infatti presentati al Comune, negli uffici del porto e nella sede del Consiglio nazionale delle ricerche di Taranto. La “visita”, a quanto pare per l’acquisizione di documenti relati agli interventi nel nuovo porto commerciale – su richiesta dei pm titolari dell’inchiesta, Giuseppe Francesco Aiello e Francesco Tosto – si è protratta per tutta la mattinata. A quanto è dato di sapere, gli investigatori indagano su alcune presunte irregolarità relative ai materiali usati e all’impatto ambientale.
Si tratta di una nuova inchiesta sul porto, i cui lavori sono ripresi nel 2020 dopo la vicenda giudiziaria che portò al sequestro dell’area nel 2013, durante un’indagine su una presunta frode da 150 milioni di euro per la sua costruzione. Vicenda che si è poi conclusa con l’assoluzione di tutti gli imputati (28 persone) «perché il fatto non sussiste».
I lavori in atto – finalizzati alla salvaguardia, alla sicurezza, alla navigazione e all’ormeggio del bacino portuale – dovrebbe trasformeranno lo scalo di Molfetta in una importante area logistica al servizio del trasporto merci via mare. La conclusione è prevista entro l’anno.
Dopo la visita dei finanzieri, il sindaco Tommaso Minervini, ha diffuso una nota e un video per fornire delle precisazioni sulla vicenda. «Sono in corso delle valutazioni su alcuni interventi, in particolare riguardanti una ditta sub-appaltatrice, la CMC, che fornisce le pietre per formare il molo che si sta costruendo -ha spiegato il primo cittadino -. Sembrerebbe che tra queste pietre ci fosse anche materiale non prettamente idoneo rispetto a quello del capitolato d’appalto. Il Comune di Molfetta è assolutamente indenne sia sul piano amministrativo che burocratico da questa situazione. Laddove vi fossero elementi confermati su questo aspetto – ha aggiunto Minervini – noi ci costituiremmo parte civile e saremmo già pronti a fare richiesta di risarcimento. I nostri tecnici sono già a conoscenza della situazione e anzi siamo sempre pronti a collaborare per una questione di trasparenza. Per giunta, quasi tutti i documenti di questo cantiere sono pubblici e dunque non c’è nulla da nascondere».
Nella nota, il sindaco ha anche sottolineato che i lavori non si fermano. «Voglio tranquillizzare l’opinione pubblica e anzi è bene che sia confermata la qualità del materiale utilizzato per il benessere del nostro mare – ha concluso Minervini -. I lavori comunque vanno avanti perché fermare tutto significherebbe non voler bene a questa città, che invece merita la passione di chi vuole migliorare il futuro della nostra casa che si chiama Molfetta».
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