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L’interno di una discoteca

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Un arresto lampo. In meno di 24 ore i carabinieri di Modugno, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bari, hanno stretto il cerchio attorno all’uomo che, nella notte tra sabato e domenica, ha ferito con colpi di arma da fuoco un buttafuori della discoteca Demodè. A finire in manette, con l’accusa di tentato omicidio è Giovanni Gualberti, 45 anni, ritenuto affiliato al clan Strisciuglio. Chiara la ricostruzione degli investigatori: la notte della sparatoria, intorno alle 3, arriva all’ingresso della discoteca, un gruppo di persone.

Ci sono più coppie che si avvicinano al varco dove sono si trovano due addetti alla sicurezza. Clienti e buttafuori si confrontano. Le immagini riprese dall’impianto di video sorveglianza parlano chiaro e si nota che, a un certo punto, Gualberti aggredisce i buttafuori. Alcuni testimoni dicono che il motivo della lite sia riconducibile alla mancata esibizione del green pass. Altri sostengono invece i buttafuori avessero impedito l’ingresso al gruppo dato l’orario avanzato e l’imminente chiusura del locale. Di fatto, al rifiuto del buttafuori di farli entrare, volano degli spintoni. L’addetto alla sicurezza subisce uno schiaffo in pieno volto e risponde con un pugno.

Proprio in quel momento Gualberti avrebbe estratto una pistola, fa fuoco, a bruciapelo, contro il buttafuori che, nonostante fosse stato colpito, riesce a bloccarlo dalle spalle, evitando che sparasse ancora. A quel punto, scatta il fuggi fuggi generale, mentre la vittima riesce a immobilizzare momentaneamente il suo aggressore sino a quando, all’esterno del locale, arrivano altri buttafuori che la soccorrono. Nel frattempo, l’uomo che ha sparato sale su un’auto nera di grossa cilindrata con i suoi amici e si allontana velocemente, facendo perdere le proprie tracce.

Sul posto, poco dopo arrivano gli operatori sanitari del 118 che trasportano il buttafuori all’ospedale Di Venere. Operato di urgenza, alla coscia e all’addome, viene ricoverato in rianimazione, dove si trova tuttora in prognosi riservata. Sul posto arrivano anche i carabinieri e la scientifica: vengono repertati due bossoli, una medaglietta e, a seguire in ospedale – al termine dell’intervento chirurgico -viene recuperata anche un’ogiva estratta dall’addome della vittima.

Strette le indagini: le immagini delle telecamere consentono di identificare l’uomo e l’auto sulla quale si è allontanato. Il mezzo viene trovato all’interno di un parcheggio, poco distante dal porto di Bari. A pochi passi si aprono i dedali di vie di Bari Vecchia ed è lì che abita Gualberti. L’intervento è tempestivo e l’uomo viene rintracciato in casa: ha un occhio nero e gonfio. Ulteriore indizio della sua presenza davanti alla discoteca.

Giovanni Gualberti, detto Candy Candy, era stato scarcerato dopo una lunga detenzione nel 2019, a seguito del suo arresto nel 2000, nell’ambito dell’operazione “Who dares wins”, condotta per associazione di tipo mafioso, detenzione di armi e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Per lui si riaprono le porte del carcere, come disposto dal pm di turno, Marcello Quercia, che ha chiesto la convalida dell’arresto e l’emissione di idonea misura cautelare. Anche in questo caso l’accusa è pesante: tentato omicidio aggravato e porto abusivo di armi da fuoco.

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