La statua di San Nicola in processione
2 minuti per la letturaPotrebbe avere le ore contate l’autore del furto choc ai danni della statua di San Nicola, avvenuto all’alba di martedì. Nelle scorse ore tra i principali sospettati ci sarebbe un cittadino, tra i 50 e i 60 anni, di nazionalità marocchina, che secondo le indagini e la visione delle telecamere interne si sarebbe introdotto nell’edificio per compiere il furto sacrilego, portando via un anello in oro, l’evangeliario con le tre sfere d’argento e un medaglione contenente una fiala della sacra manna, oltre a svuotare le cassette delle offerte.
Per un valore complessivo stimato dai padri domenicani in circa 12mila euro. All’uomo, sottoposto ieri pomeriggio a fermo e portato in Questura, i poliziotti della Squadra mobile e delle Volanti sono arrivati grazie alle immagini estrapolate dalle telecamere della Basilica. Nel filmato si vede un uomo arrivare con una bicicletta e con addosso un cappello, la mascherina, un giubbotto scuro e i pantaloni a stampe maculate. Oltre ad aver rubato denaro e oggetti sacri, il ladro per entrare in chiesa ha divelto una inferriata, ha sfondato un portone laterale in legno e ha danneggiato le dita e le mani della statua di San Nicola.
Secondo le prime ricostruzioni l’uomo sarebbe rimasto in Basilica per circa due ore, aggirandosi tra le navate. Le indagini sono coordinate dalla pm Angela Maria Morea, che ha aperto un fascicolo per furto con scasso aggravato dall’aver violato un luogo di culto. L’uomo sarebbe un senza fissa dimora che staziona solitamente in un casolare abbandonato nelle vicinanze del quartiere Japigia.
Qui la polizia avrebbe rinvenuto elementi riconducibili al furto, ma al momento non c’è ancora alcuna traccia degli oggetti sacri trafugati. Fin dall’inizio gli investigatori hanno battuto la pista del ladro solitario, non legato alla criminalità organizzata e da ricercare nel variegato mondo dei diseredati. Ma soprattutto del ladro non professionista, sia per le modalità del furto sia per gli oggetti portati via. L’uomo avrebbe potuto prendere di mira elementi e accessori sacri di maggior valore.
Il furto sacrilego, con la violazione della teca di San Nicola, ha destato sconcerto in tutta la città, rimbalzando persino su alcuni siti di informazione estera. San Nicola, patrono della città di Bari, è tra i santi più venerati al mondo per la sua figura altamente ecumenica, che unisce Oriente e Occidente. Anche ieri mattina tantissimi fedeli, soprattutto ortodossi, si sono recati in Basilica per pregare davanti alla tomba del vescovo di Myra. Ancora sotto choc la comunità di Bari vecchia.
«Non era mai accaduto un fatto simile. Non ci sono parole» il commento unanime. «Potremmo fare una raccolta fondi per comprare nuovi accessori per la statua del santo e donarli ai padri domenicani» la proposta di alcuni commercianti. E sempre ieri, alle 20, in Basilica è stata celebrata una messa in onore di San Nicola per «invocare la pace e la carità».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA