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Corsi di italiano di base per gli adulti e laboratori di italiano per bambini provenienti dall’Ucraina. Partiranno a breve nel centro polifunzionale comunale Casa delle culture in via Barisano da Trani 15, al quartiere San Paolo. Ad annunciare l’iniziativa è stata l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, comunicando che sono aperte le iscrizioni per i corsi di italiano di base per adulti (con certificazione di lingua italiana A0 e A1) e per i laboratori di italiano per bambini (fasce di età 6-9 anni e 10-13 anni).
I nuovi servizi gratuiti sono stati pensati per supportare l’accoglienza dei profughi ucraini presenti in città e le famiglie che stanno accogliendo e saranno svolti con l’impegno di mediatori e interpreti di lingua ucraina e russa. Si terranno con cadenza settimanale per un massimo di 20 partecipanti. Gli interessati potranno contattare Casa delle culture via mail scrivendo all’indirizzo sportellocasadelleculture@reteoltre.it o telefonicamente chiamando il numero 080 6933798.
Sono attivi anche lo sportello per l’orientamento legale e socio-sanitario, nelle giornate di martedì, giovedì e venerdì, dalle ore 8 alle 14, e il lunedì e mercoledì, dalle ore 13 alle 19, e lo sportello di supporto psicologico tutti i mercoledì, dalle ore 9 alle 14, su prenotazione. Entrambi gli sportelli si avvalgono dell’assistenza di mediatori linguistici.
«Continuano le progettualità pensate per favorire l’inclusione e il sostegno ai tantissimi piccoli in arrivo nella nostra città, sia a livello sociale sia a livello educativo e psicologico – commenta l’assessora Bottalico -. Sono stati predisposti corsi di lingua per adulti e bambini, sostegno pomeridiano extrascolastico, spazi di mediazione e sostegno psicologico in lingua, e attivati una serie di programmi come “Ponti di pace” per favorire momenti di incontro e socializzazione tra bambini e bambine nelle nostre biblioteche di comunità e nei centri socio-educativi. Con il centro del volontariato stiamo creando, inoltre, una mappa di azioni e spazi disponibili per incontrarsi, creare relazioni, ascoltare i bisogni e orientare le mamme e i bambini ucraini che arrivano in maniera informale in città».
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