Profughi al confine con la Polonia
2 minuti per la letturaUna piattaforma dedicata, con la quale incrociare domanda e offerta di solidarietà. Ma soprattutto indirizzare e monitorare l’inevitabile afflusso di profughi che si farà più consistente nelle prossime settimane. Il Comune di Bari si doterà di un sito online dedicato per l’accoglienza della popolazione ucraina. Un portale per permettere alle tante famiglie baresi di presentare la propria candidatura a ospitare chi in queste settimane sta scappando dalla guerra. Arrivi spesso decontestualizzati, isolati, non organici e che quindi mandano in difficoltà chi vuole donare o mettere a disposizione le proprie case, ma non sa quale percorso istituzionale seguire.
Sarà l’associazione “Refugees Welcome Italia Onlus” a mettere a disposizione, tramite un apposito accordo con l’amministrazione, la propria piattaforma dove ciascun cittadino potrà caricare la disponibilità a ospitare per un periodo minimo di 3 mesi. Ma a condizione che l’abitazione sia ubicata a Bari, per consentire al nucleo accolto di accedere a tutta la rete di servizi sociali, sanitari educativi, assicurati dal Comune sul proprio territorio. Le famiglie che offriranno la loro disponibilità saranno successivamente contattate da una équipe di professionisti appositamente formati per fornire le opportune informazioni sulle risorse territoriali disponibili a supporto delle famiglie accoglienti e per verificare in concreto le possibilità di accoglienza.
Il sistema riguarderà soprattutto l’accoglienza di donne, bambini e anziani, mentre nel caso di minori (non accompagnati dai genitori), l’accoglienza dovrà avvenire in strutture residenziali educative autorizzate, ovvero attraverso i servizi di affido temporaneo; si tratta di affido, di tipo residenziale, del minore la valutazione è dell’equipe socio educativa congiunta con la Asl e occorre l’autorizzazione del Tribunale dei minori per l’inserimento in famiglia. Insomma, una piccola ma significativa organizzazione nelle ore in cui tantissimi cittadini contattano i centrali comunali e quelli del Welfare per sapere come donare aiuti o semplicemente per mettere a disposizione dei posti letto, delle seconde case o semplicemente per ospitare donne e bambini.
Parallelamente c’è poi l’accoglienza residenziale dei profughi ucraini curata dal Ministero dell’Interno e dalle Prefetture nell’ambito delle strutture di prima accoglienza (Cas) e seconda accoglienza (Siproimi, Sai) che forniscono ogni supporto qualificato, anche con riferimento a ricongiungimenti familiari e ottenimento dei permessi di soggiorno. Per l’accoglienza di adulti e nuclei familiari in difficoltà l’orientamento dell’amministrazione comunale è diffondere un modello di sostegno ed accoglienza in famiglia, che sia di contrasto all’isolamento e alla solitudine e di supporto ai percorsi di autonomia e di inclusione.
Tutte le informazioni e le procedure, con una pagina dedicata al Comune di Bari saranno disponibili sul sito dell’associazione. Quindi una macchina organizzativa in movimento dopo gli appositi vertici in Prefettura e i protocolli d’intesa, tra i quali quelli del Comune con Federfarma e Ordine per consentire ai cittadini acquistare, al momento in 23 farmacie di Bari, e donare appositi kit farmaceutici. Con medicinali di primo intervento e garze da inviare ai profughi.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA