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Un momento della manifestazione ieri a Bari

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ESPRIMONO forti dubbi sulle nuove modalità di isolamento dei casi positivi e chiedono materiale gratuito per l’emergenza sanitaria, in primis tamponi e mascherine Ffp2. «Che non possono sempre essere a totale carico delle famiglie. Le istituzioni facciano la loro parte». A meno di una settimana dal ritorno in classe dopo la pausa natalizia, gli studenti pugliesi sono tornati a far sentire la propria voce.

Ieri mattina una delegazione, composta dai rappresentanti di istituto di alcune scuole superiori di Bari, ha pacificamente protestato sul lungomare davanti alla sede della presidenza della Regione Puglia, tra cartelli e striscioni. I rappresentanti per strada a chiedere interventi al presidente Michele Emiliano e all’assessore allo Studio Sebastiano Leo, gli altri studenti ad astenersi dalle lezioni con punte in media del 45 per cento nei licei Socrate, Flacco, Scacchi, Salvemini e negli istituti Panetti-Pitagora, Euclide, Giulio Cesare e De Nittis.

In una mobilitazione che procede in quasi ogni angolo della Puglia e che potrebbe continuare anche nelle prossime settimane. Sul banco delle incompiute il consueto caos trasporti – tra mezzi strapieni e linee non rafforzate – e le contrarietà alla dad e a ogni forma di didattica mista. «Se necessario si faccia, ma a precise regole e per un arco di tempo» denunciano i ragazzi riferendosi alle nuove modalità di quarantena: in presenza di due positivi in classe scatta la did mentre i vaccinati continuano in presenza.

«Né il ministro Bianchi né l’assessore Leo in questi mesi si sono preoccupati a fondo di confrontarsi con gli studenti per individuare delle soluzioni che non ci mettessero a rischio – spiega Stefano Mariano, coordinatore dell’Unione degli studenti Puglia -. Ci mobiliteremo perché siamo stanchi di sentirci ricattati e di essere messi quotidianamente davanti alla posizione di dover decidere se sacrificare la nostra salute o l’istruzione.

Per questo chiediamo che vengano garantiti tamponi e mascherine FFP2 in maniera gratuita alla popolazione scolastica, vaccinazioni e se necessario valutare la didattica in remoto solo per un breve periodo in cui intervenire sulle scuole e sui trasporti regolamentandola a livello nazionale».

La prossima settimana la delegazione potrebbe incontrare l’assessore Leo coinvolgendo anche i sindacati dell’intero comparto. Perché a quattro mesi dalla ripresa dell’anno scolastico, in molti aule il distanziamento anti-Covid spesso non sarebbe garantito a causa di strutture troppo vecchie e non sottoposte a manutenzione e ampliamento degli spazi.

«Il rientro a scuola dalle festività si è rivelato essere disastroso su tutti i fronti nelle scuole di Bari e di tutta la Regione – denuncia Rosmara Pappapicco dell’Uds Bari -. Assenza di mascherine adeguate, tamponi a carico degli studenti e delle famiglie, mezzi di trasporto sovraffollati.

La situazione drammatica che stiamo vivendo non farà altro che allargare la forbice delle disuguaglianze tra gli studenti e spingere molti e molte ad abbandonare precocemente i percorsi scolastici». Insomma, una situazione preoccupante che secondo i sindacati e le famiglie sta fortemente incidendo anche sulla tenuta psicologica degli studenti, già duramente provati da due anni di restrizioni e di continui stop and go. In un istituto del capoluogo, ad esempio, alcuni docenti hanno prontamente contattato i genitori di alcuni ragazzi alle prese con panico, stress, crollo emotivo e crisi di pianto.

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