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Un’organizzazione di spaccio di droga strutturata come una vera e propria azienda, ai cui affiliati venivano date somme di denaro settimanali, paragonabili a veri e propri stipendi. È quanto hanno accertato gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Bari e del commissariato di Pubblica sicurezza tra Bitonto e Bari, impegnati fin dalle prime luci dell’alba in una vasta operazione.
Per 43 persone questa mattina è scattata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari.
Il reato contestato è quello di associazione per delinquere finalizzata al traffico e dalla illecita commercializzazione di sostanza stupefacente, aggravata dal metodo mafioso. Si ritiene che siano legati a clan Conte. Sequestrati ingenti quantitativi di stupefacenti, armi e munizioni.
L’organizzazione, tra le più grandi della regione, aveva regole ben strutturate con turni di “lavoro” articolati su 24 ore. Alle vedette spettavano dai 300 ai 500 euro; 1000 euro a ogni spacciatore che, col borsone zeppo di stupefacenti, si occupava di vendita al dettaglio; 1500 euro alle guardie armate sui tetti, che controllavano e difendevano la zona dalle altre organizzazioni criminali; c’era poi il responsabile della piazza a cui spettava una base di 1500 euro, ma poteva guadagnarsi un “bonus” mensile fino ai 5000 euro per la buona gestione della piazza.
Una struttura che prevedeva anche altre figure, come i “custodi della droga”, i “custodi del denaro”, gli “steccatori” , i “corrieri” e i referenti per la contabilità che ogni venerdì ricevevano la “paga” dal capo in persona, nella sede centrale dell’organizzazione in via Pertini, a Bari, protetta da porte blindate.
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