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PALO DEL COLLE – Detenzione e spaccio di droga durante il lockdown per fronteggiare la pandemia da Covid 19, con l’aggravante dell’ingente quantitativo: 19 persone sono state raggiunte da misure cautelari nei comuni di Palo del Colle, Modugno, Bitonto, Corato, Bisceglie, Trani e Ruvo di Puglia, tra le province di Bari e Bat. Nove sono finite in carcere, altre 9 ai domiciliari e per un indagato è scattato il divieto di dimora. La custodia cautelare in carcere è stata disposta per due cugini omonimi, Vito Giuseppe Marcello, di 27 e 29 anni. Oltre che per Cosimo Carione, Michele Ungaro, Anna Cafaro, Hosni Abidi, Salvatore Carducci, Leonardo Amorese e Gianluca Carnicelli.
Le indagini, condotte nel primo semestre del 2020 dai carabinieri della Compagnia di Molfetta e del Comando provinciale di Bari, hanno portato alla luce una consistente attività di spaccio di sostanze stupefacenti con base logistica a Palo del Colle. I traffici illeciti riguardavano ogni tipo di stupefacente, con una certa predilezione per l’eroina, chiamata «la nera» nel gergo criptico adoperato da spacciatori e acquirenti durante le conversazioni intercettate.
Le cessioni documentate avvenivano nelle vicinanze di zone altamente frequentate, come la stazione ferroviaria, il cimitero e la villa comunale e nei pressi di alcuni esercizi commerciali. Tra i luoghi utilizzati come base per lo spaccio e, a volte, per la custodia della droga, anche la sede di un’associazione benefica nel centro abitato di Palo del Colle, dove molti degli indagati spesso si intrattenevano per pianificare, secondo gli inquirenti, i traffici illeciti.
«Al centro delle indagini due cugini omonimi, rispettivamente di 29 e 27 anni, residenti a Palo del Colle, presunti protagonisti di un traffico di droga destinato, da un lato, a soddisfare le esigenze di acquisto per consumo personale di una folta schiera di assuntori di Palo del Colle e dei centri limitrofi; dall’altro ad alimentare la filiera di spaccio al dettaglio in altri comuni (come Modugno, Bisceglie, Corato e Ruvo di Puglia) da parte di altre persone destinatarie del provvedimento», hanno spiegato gli investigatori in una nota.
«Un duplice livello di operatività dunque, con la droga che veniva venduta sia in considerevoli quantità (anche a pezzi interi di diverse decine di grammi) ad altri spacciatori, residenti in altri centri che, a loro volta, la distribuivano al dettaglio nei propri territori; sia al minuto, nelle proprie piazze di spaccio di Palo del Colle e comuni vicini, con la collaborazione di altre persone – tutte arrestate – a cui sarebbe stato affidato il compito di presidiare i luoghi prestabiliti, secondo una turnazione quotidiana che li vedeva impegnati nella prima parte della giornata e dalle cinque del pomeriggio sino a tarda serata. Sono innumerevoli gli episodi di spaccio monitorati, con gli assuntori che, incuranti delle restrizioni Covid, giungevano a Palo del Colle per approvvigionarsi dello stupefacente», proseguono.
Durante il periodo delle indagini, sono state arrestate in flagranza 15 persone e denunciate in stato di libertà altre cinque per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. L’attività investigativa è stata documentata anche con pedinamenti e numerose intercettazioni telefoniche. In soli tre mesi, sono state documentate quasi settemila cessioni di droga a circa 150 acquirenti, considerando solo quelli abituali, e di sequestrare più di un chilo e settecento grammi di eroina, 24 grammi di cocaina, un chilo e trecento grammi circa di marijuana, oltre duemila e 470 euro. Dalle indagini è emerso anche il massiccio ritorno al consumo di eroina, resa particolarmente attrattiva dal prezzo molto più basso rispetto a quello di altre sostanze, come la cocaina.
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