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La facciata del Teatro Petruzzelli di Bari

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A un passo dalla rottura. Con scenari del tutto indecifrabili e con la diplomazia già al lavoro. Per ricucire uno strappo accentuato nelle ultime ore. Antonio Decaro rimescola tutto e, per ora, chiude la porta agli eredi del teatro Petruzzelli di Bari annullando l’incontro fissato per domani alle 17 a Palazzo di Città. Il faccia a faccia nel quale avrebbe dovuto riunire attorno a un tavolo i Messeni Nemagna, ritornati proprietari del politeama dopo la sentenza dei giudici della Corte di Appello di Bari.

Al primo cittadino non è andata proprio giù l’ennesima prova muscolare della controparte, affidata alle dichiarazioni a mezzo stampa di uno dei legali degli eredi, Ascanio Amenduni. E nello specifico la parte in cui l’avvocato ha quantificato in «200 milioni di euro» il valore del teatro di corso Cavour. Una mossa che al Comune hanno interpretato come «l’ennesimo gioco al rialzo» nell’ambito dell’intricata partita economica e dell’incerto futuro gestionale del Petruzzelli.

Perché è pur vero che i giudici hanno ristabilito la proprietà privata dell’immobile ma hanno contestualmente condannato gli eredi al pagamento di 43 milioni e passa allo Stato per i costi sostenuti nella ricostruzione dopo l’incendio dell’ottobre del 1991. «Non si può un giorno sì e l’altro no fare dichiarazioni inopportune, giocare al rialzo e poi dire di volersi sedere attorno a un tavolo e di volere una mediazione civile. Noi e i nostri legali abbiamo mantenuto un profilo basso e il massimo riserbo.

Dall’altra parte invece no: abbiamo assistito a un crescente stillicidio. Le sentenze si rispettano. Adesso basta» lo sfogo di Decaro con il suo entourage dopo essersi imbattuto, durante la consueta rassegna stampa del mattino, nelle «ennesime provocazioni» della famiglia. Da qui la decisione di confrontarsi con i suoi più stretti collaboratori, il capo di gabinetto Vito Leccese e il direttore generale Davide Pellegrino, prima mettere giù la lettera recapitata agli eredi: «Mi dispiace ma l’incontro è annullato». Una mossa che ha interrotto la vigilia di quella che era stata già ribattezzata “la tregua dell’Immacolata”: Comune e privati che dopo anni di contenziosi sarebbero tornati a parlarsi in un clima più sereno e cordiale.

Ma nulla da fare. «Nessun amministratore pubblico che abbia a cuore l’interesse della propria comunità – scrive Decaro – può permettere che vengano unilateralmente poste delle condizioni per avviare un confronto, specie se le condizioni sono la cancellazione di ciò che è stato stabilito dai giudici, piaccia o non piaccia». Poi l’affondo in successivo passaggio: «Anzi, consentitemi di evidenziarvi come sia paradossale che questo venga perpetrato da chi, in spregio sia al valore semantico del termine sia all’essenza di questo istituto, proponga invece la mediazione come ipotesi di lavoro». Mediazione che gli eredi cercheranno già il prossimo 20 dicembre alle 10 e 30 in un apposito istituto con sede in via Putignani (ironia della sorte a pochi metri dal teatro conteso).

«C’è molta meraviglia. È un vero peccato leggere che il sindaco annulla un incontro così importante e delicato, per motivi non rispondenti alla reale posizione della famiglia proprietaria. Speriamo che ci ripensi, è vittima di un equivoco. La famiglia non cambia strada: è per il dialogo» replica a stretto giro l’avvocato Amenduni cercando di gettare acqua sull’ennesimo fuoco che questa volta rischia di bruciare ogni margine di trattativa. «Gli eredi – aggiunge il legale – avevano comunicato per iscritto al sindaco di voler partecipare all’incontro medesimo, nonostante la preventiva instaurazione del procedimento di mediazione multilaterale, in vista di una globale ricomposizione della vicenda».

Spiegazioni che però al Comune non bastano: «Vogliamo una vera dichiarazione distensiva da parte della famiglia, sulla scia di quanto già fatto da una degli eredi la professoressa Maria Messeni Nemagna che, in una garbata lettera inviata al sindaco, aveva già preannunciato di non poter essere a Bari (risiede a Genova, ndr)». Ora resta da capire cosa succederà da qui sino alla pausa natalizia. L’incontro di domani sarebbe stata una tappa fondamentale. Per un motivo semplicissimo: Decaro avrebbe ricevuto la delegazione nel triplice ruolo istituzionale di sindaco, sindaco metropolitano e presidente di diritto della Fondazione Petruzzelli. In pratica tre dei principali enti che reggono sulle spalle la gestione del politeama.

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