2 minuti per la lettura
Costringevano una ragazza tossicodipendente a prostituirsi, anche dopo che era rimasta incinta. Cinque uomini sono stati arrestati a Bari. Quattro, sono accusati di «induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ai danni di persona tossicodipendente» e il quinto di «detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti». Tra di loro, anche il fidanzato della ragazza, un tossicodipendente di 25 anni, che, approfittando dei sentimenti che la giovane provava nei suoi confronti l’avrebbe ridotta in uno stato di assoggettamento e, convivendo con lei, l’avrebbe indotta a prostituirsi in varie località delle province Bari, Bat e Brindisi.
Il ragazzo aveva pubblicato su una piattaforma web diversi annunci per procacciare clienti alla «propria fidanzata». Era lui a gestire gli appuntamenti, gli incontri e i guadagni, che utilizzava per comprarsi la droga. La ragazza, invece, veniva lasciata senza sostentamento alimentare, tanto da spingerla a ulteriori prestazioni per potersi garantire l’acquisto di cibo e inducendola a prostituirsi anche a notte fonda. Questa situazione è continuata per mesi, anche quando si è scoperto che la giovane era rimasta incinta.
A vivere dello sfruttamento della prostituzione della studentessa non era solo il «suo ragazzo», ma altri due giovani di 33 e 22 anni, anche loro finiti in carcere con l’accusa di sfruttamento della prostituzione. Questi ultimi, convivendo di fatto con la coppia nel periodo delle indagini, infatti, avrebbero partecipato a curare gli annunci on line e a rispondere alle chiamate dei clienti, gestendo in prima persona anche loro i guadagni dell’attività di prostituzione, utilizzati poi per l’acquisto di sostanze stupefacenti.
Agli arresti domiciliari, per favoreggiamento della prostituzione, è invece finto un 61enne, gestore e proprietario di fatto di un B&B a Bari, il quale, come è emerso dagli accertamenti dei Carabinieri, avrebbe tollerato abitualmente, all’interno della sua struttura ricettiva, la presenza di persone che esercitavano la prostituzione, istituendo anche un tariffario ad hoc per l’utilizzo ad ore delle stanze disponibili. Al B&B, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha disposto il sequestro, nella mattina di oggi, i militari dell’Arma hanno apposto i sigilli.
A smascherare la terribile rete in cui era finita la ragazza è stata sua madre. La donna a novembre aveva denunciato la scomparsa della ragazza, temendo che la figlia potesse essere stata costretta a prostituirsi. Il giorno successivo, però, le ricerche erano state sciolte, perché la figlia si era messa in contatto con la madre, rassicurandola che andava tutto bene. Ma il racconto della donna era rimasto impresso ai militari dell’Arma che hanno voluto vedere chiaro sulle reali condizioni della giovane.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA